CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Premio nazionale cultura della Pace. Il vincitore è il musicista Jannacci

La cerimonia di conferimento di quest’anno si terrà sabato 7 dicembre all’auditorium di Santa Chiara. Paolo, suona Jazz attivamente in trio con Marco Ricci e Stefano Bagnoli e ripropone i brani del padre Enzo . .

Premio nazionale cultura della Pace. Il vincitore è il musicista Jannacci

Paolo Jannacci, figlio di Enzo cantautore, cabarettista, attore e medico è il vincitore della 17esima edizione del premio nazionale «Cultura della Pace-Città di Sansepolcro

È Paolo Jannacci, figlio del grande e indimenticato Enzo – cantautore, cabarettista, attore e medico – il vincitore della 17esima edizione del premio nazionale "Cultura della Pace-Città di Sansepolcro". L’omonima associazione ha reso nota ieri mattina la decisione del comitato tecnico. Paolo Jannacci, 52 anni, è musicista, compositore e arrangiatore italiano; jazzista eclettico, suona il pianoforte, la fisarmonica e il basso. Erede anche artistico del padre, ha preso parte al Festival di Sanremo con il brano "Voglio parlarti adesso" e alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia per presentare il docufilm su Enzo Jannacci. Quest’anno, assieme a Stefano Massini, ha realizzato il suo ultimo lavoro, "L’uomo nel lampo" sulle morti bianche, di nuovo al Festival di Sanremo. La motivazione dell’assegnazione del premio è la seguente: "attraverso il suo lavoro di artista, di musicista e di uomo di spettacolo, è riuscito a sottolineare e trasmettere l’importanza della solidarietà, dello stare insieme per una causa, della denuncia sociale e, non ultima, della sicurezza sul lavoro, contribuendo a creare una cultura di pace utile alla trasformazione positiva della realtà". Leonardo Magnani, da sempre "motore" dell’associazione, entra più nello specifico: "Jannacci è in linea con il tema della musica, della memoria e del lavoro.

La musica è capace di unire e di andare oltre i confini mentali; la memoria (il ricordo del padre) e il lavoro, ossia quanto quello precario e i diritti del lavoro influiscono sui conflitti e quanto il lavoro venga toccato dalla guerra. Il lavoro dignitoso permette una diminuzione inevitabile della violenza diretta". Jannacci concorreva al premio insieme a Eraldo Affinati, educatore e scrittore; a Nicola Canestrini, avvocato per i diritti umani; a Riccardo Jacona, giornalista; a Filippo Thiery, meteorologo di Geo, Rai3 e al collettivo ex Gkn di Firenze, che riceverà una menzione speciale per la sua lotta per il diritto al lavoro che sta portando avanti da tre anni, a seguito della dismissione dell’azienda.

La cerimonia di conferimento del premio si terrà sabato 7 dicembre all’auditorium di Santa Chiara con inizio alle 15.30 e in mattinata Jannacci incontrerà gli studenti delle scuole superiori cittadine. Il premio "Nonviolenza" è andato a Laura Milani, Presidente della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile e una menzione speciale è andata ai dissidenti alla guerra, Yurii Sheliazhenko (ucraino) ed Elena Popova (russa), all’associazione Mesarvot (Israele) e alla Community Peacemaker Teams Palestina.