REDAZIONE AREZZO

Prende il via nella sua città natale il progetto “Gino Severini a Cortona. Un artista internazionale nella sua città. Percorsi, testimonianze ed eventi”

Un 2025 dedicato a valorizzare il legame di Severini con la sua città e le importanti testimonianze dell’artista conservate a Cortona, in attesa delle celebrazioni del prossimo anno per il sessantesimo anniversario dalla morte del Maestro

La presentazione dell'evento

La presentazione dell'evento

Arezzo, 3 febbraio 2025 – La forza e la potenza delle radici cortonesi di Gino Severini (Cortona 1883 – Parigi 1966) tra i grandi innovatori dell’arte del Novecento e figura e personalità di spicco in ambito internazionale, sono al centro dell’articolato progetto di valorizzazione del patrimonio severiniano della città, avviato quest’anno dal Comune di Cortona in collaborazione con il MAEC e l’Accademia Etrusca di Cortona, con il coordinamento scientifico di Daniela Fonti e l’organizzazione generale di Villaggio Globale International: un progetto vincitore del PAC2024 - Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in vista delle celebrazioni che la stessa Cortona promuoverà il prossimo anno, nel sessantesimo anniversario della morte.

Intanto, dunque, un 2025 ricchissimo di eventi, sotto il titolo di “Gino Severini a Cortona. Un artista internazionale nella sua città”: un ciclo di conferenze con studiosi di spicco per gettare luce su tanti e diversi aspetti legati a questo straordinario artista (dal 1° febbraio al 13 giugno: Paolo Bruschetti, Margherita d’Ayala Valva, Daniela Fonti con Romana Severini, Paola Pettenella, Alice Ensabella, Eleonora Sandrelli, Roberto Cantagalli, Paola Pogliani e Chiara Sassi); un’apposita segnaletica con supporto digitale QR-Code e la pubblicazione di una guida (giugno), per dar vita a strutturati itinerari cittadini tra i luoghi e le opere di Severini; approfondimenti sull’arte del mosaico per ricordare uno dei mezzi espressivi più amati e frequentati dall’artista di cui la città toscana conserva importanti testimonianze a partire dalla Via Crucis, del 1944-1946; una collaborazione con l’Università dell’Alberta (Canada) – School of Cortona; e ancora, la performance di danza itinerante “Non Omnis Moriar” (10 maggio) realizzata dall’Associazione Sosta Palmizi e dedicata alla fascinazione che Severini ebbe per la danza, fonte d’ispirazione di temi e forme compositive; le visite guidate all’archivio Nino Franchina conservato a Palazzo Casali (giugno) e, non ultima, l’apertura (dal 29 marzo al 4 maggio) della “mostra dossier” ideata dal MAEC e ospitata in prima sede alla Fondazione Rovati a Milano “Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini”, per rievocare le suggestioni così vive nell’opera dell’autore.

Sì, perché se Severini, come evidenzia bene il logo creato per questo progetto, trascorse gran parte della sua vita artistica tra Roma e Parigi, con Cortona e la sua identità - ma anche con i colori, i paesaggi e la tradizione pittorica toscana – ebbe un vincolo d’amore mai sciolto, che incise profondamente nel suo originalissimo e quasi anarchico percorso artistico.

A Cortona, Severini tornò più volte negli ultimi anni di vita; qui volle essere sepolto; e alla città natale stabilì fossero donate alcune sue fondamentali opere, tra cui la celeberrima Maternità.

Una relazione proseguita dalla figlia Romana Severini Brunori che nel 2021 ha donato a Cortona un altro notevole e variegato nucleo di opere e documenti che hanno permesso un rinnovato allestimento delle sale Severini al MAEC, capaci ora di rievocare con grande suggestione la vita e l’opera del Maestro, unica esposizione permanente a lui dedicata in Italia.

Ora Cortona si ammanta dei colori e delle immagini dell’artista, che con le sue tante anime ha attraversato oltre mezzo secolo di storia dell’arte e del pensiero europei, e ne ripercorre le tracce, ricordandone il valore identitario per la città.