Pugni e spray al peperoncino al capotreno per non pagare il biglietto. E ancora, un cazzotto sul naso all’autista dell’autobus perché voleva fumare tra i sedili. Episodi di ordinaria follia sui mezzi di trasporto aretini che nel fine settimana sono diventati una trincea per gli addetti ai lavori. Due gli episodi di violenza in due giorni: il primo, sabato sera, sul treno del Casentino; il secondo sul pullman della linea extraurbana che collega Foiano con il capoluogo, domenica sera. Tre i giorni di prognosi nel primo caso, quindici nel secondo dove il 40enne al volante si è rimediato una frattura del setto nasale.
È sabato sera. Il capotreno dell’ultima corsa tra Stia e Arezzo si chiama Ivan: è un giovane venticinquenne, assunto da due anni da Tft, che gestisce la linea controllata da Lfi. Chiede il biglietto, cioè fa il suo dovere. Dall’altra parte c’è un ragazzo, un tunisino: non ha il ticket. Il passeggero prima dice che pagherà poi quando vede il resto va in escandescenza - dice che non gli torna - e gli sferrargli un cazzotto al volto per risolvere a modo suo la questione. Il 25enne prende la brutta botta sul naso e inizia a sanguinare. Intanto l’aggressore scappa perché il mezzo era fermo a Santa Marta fra Bibbiena e Arezzo, una fermata a chiamata che proprio il facinoroso aveva richiesto. Ivan alza il telefono e chiama i soccorsi e allora l’altro pensa bene di integrare la dose. Spray al peperoncino in faccia, sia al capotreno che al macchinista di quaranta anni che intanto arriva per aiutarlo. Tutti e due sono stati colpiti dall’urticante: occhi che bruciano e nausea a due passi dalla cabina. Tanto dolore. Nel frattempo sul sottofondo la chiamata ai soccorsi che non capiscono, se non a grandi linee, quello che sta succedendo visto che i due stanno urlando dal dolore. Nel giro di pochi minuti arrivano le pattuglie dei carabinieri: da Arezzo e da Bibbiena. Si fanno raccontare quello che è successo e iniziano le ricerche. Il giorno dopo il giovane controllore va dai carabinieri e fa denuncia: con sé ha una prognosi di tre giorni firmata dal medico dell’ospedale. Descrive il suo aggressore, scatta la ricerca e viene beccato dai militari di Bibbiena guidati dal tenente Domenico Gaudio. Scatta la denuncia per aggressione a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio.
Poche ore dopo il bis. Sul pullman che mette in collegamento Foiano della Chiana con Arezzo c’è un passeggero che vuole fumare tra i sedili. Giuseppe, autista del bus di Autolinee toscane di cinquanta anni, gli dice di no, che c’è il divieto di fumo. Quello inzia a sbraitare e in mezzo ai tanti viaggiatori e sferra un cazzotto all’autista. Non c’è vetro di protezione. Giuseppe sterza: la sua priorità è mettere al sicuro i passeggeri. Si accosta in via IV novembre fa scendere chi sta trasportando e chiama i soccorsi. Poi arriva l’altro pugno. L’aggressore riesce a trovare il pulsante per aprire le porte e se la dà a gambe, non prima di aver iniziato a tirare calci su ogni cosa si ritrovava davanti. Intanto Giuseppe sanguina: l’aggressore gli ha rotto il naso come dirà il referto del pronto soccorso che evidenzia una prognosi di 15 giorni. Le volanti della polizia arrivano; raccolgono le informazioni e iniziano subito la ricerca che sta andando avanti anche in queste ore. Sul mezzo ci sono anche alcune telecamere: saranno cruciali per le ricerche dell’uomo che, dall’accento, sembrerebbe un aretino.