LUCA AMODIO
Cronaca

Preso lo scassinatore seriale Venti colpi ai distributori

L’uomo è finito in manette. È sospettato di una serie di raid in tutta la provincia. Nel mirino le macchinette degli autolavaggi. La tecnica delle scorrerie .

Preso lo scassinatore seriale Venti colpi ai distributori

di Luca Amodio

È in carcere in stato di fermo, in attesa dell’udienza di convalida, il presunto scassinatore seriale di autolavaggi. A eseguirlo, sabato scorso, sono stati i carabinieri della Compagnia di Arezzo: l’uomo è sospettato dei furti nei self service dei distributori degli autolavaggi. Macchinette scassinate con un piede di porco. Decine e decine di colpi ormai, in tutta la Toscana e l’Umbria: da Orbetello a Montepulciano, passando per la provincia di Firenze e i comuni del Lago Trasimeno, fino a Orvieto. E poi nell’Aretino.

Secondo i gestori dei distributori presi di mira, gli episodi nella nostra provincia sono almeno una ventina, forse di più: si contano tra Cavriglia, Cortona, Castiglion Fibocchi, Monte San Savino e Arezzo città. Tutti con lo stesso modus operandi. Tutti con la stessa mano dietro, sostengono gli investigatori e le vittime delle razzie che hanno anche identificato l’uomo e individuato la sua macchina, con le telecamere di sorveglianza proprio durante le fasi del saccheggio. Materiale poi consegnato con le denunce di furto ai militari dell’Arma: elementi preziosi per le indagini che hanno portato gli inquirenti, che avevano già individuato e denunciato l’uomo, a chiedere al magistrato il fermo.

L’uomo agisce di notte, ma anche in pieno giorno. Ha iniziato circa cinquanta giorni fa e non ha più smesso. Si muove con una Wolswagen Polo ma a volte anche con una Fiat. Con sé porta i ferri del mestiere, con cui una volta ha anche minacciato alcuni clienti di un distributore di Cavriglia, intimando loro di allontanarsi.

Rimasto solo inizia lo scasso. Un bottino, nelle giornate di magra, di soli pochi spiccioli in altri casi anche più cospicuo, fino a qualche centinaio di euro. Per i gestori, soprattutto un danno. Non tanto per l’importo svaligiato, soprattutto per i costi di riparazione: in alcuni casi anche di diversi migliaia di euro, le spese necessarie per rimettere in funzione macchine altamente informatizzate e tecnologiche. E poi ci sono i tempi di manutenzione. Per almeno qualche giorno le macchinette sono ko, fuori uso.

Ancora: ci sono le assicurazioni, che non di rado fanno la disdetta dopo il primo colpo, preoccupate del bis. Bis che in effetti non è un’ipotesi ma c’è stato eccome. In alcuni punti, l’uomo colpisce anche più volte, fino a quattro come è capitato al distributore di Castiglion Fibocchi, l’ultima volta proprio settimana scorsa, dopo che proprio La Nazione aveva raccolto e raccontato la testimonianza di una "vittima" dello scassinatore seriale.