LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Prigionieri in Autosole per 12 ore. Incidente, morsa senza precedenti. Ressa Tir tra i lavori della Due Mari

A1 spezzata fino alle 6 di ieri, il traffico sulla viabilità minore, dalla superstrada a via Romana al raccordo. Disagi tra Alberoro e Montagnano: da mesi circolazione a una corsia, spazi stretti e cantiere quasi invisibile.

L’incidente che ha tagliato in due l’Italia è accaduto nel tratto tra Monte San Savino e Arezzo: Autosole chiusa. in entrambe le carreggiate per dodici ore. Tir in coda sulla Due Mari con ripercussioni sulla viabilità minore fino a Battifolle

L’incidente che ha tagliato in due l’Italia è accaduto nel tratto tra Monte San Savino e Arezzo: Autosole chiusa. in entrambe le carreggiate per dodici ore. Tir in coda sulla Due Mari con ripercussioni sulla viabilità minore fino a Battifolle

I bisonti accendono i fari alti che sembrano aerei pronti al decollo. Fendono la nebbia marciando in colonna sulla Due Mari. A Monte San Savino uscita obbligatoria dall’A1, poi schierati sulla superstrada unica via possibile per raggiungere Arezzo, attraversare via Romana, percorrere il raccordo e arrivare a Battifolle.

Autosole tagliata in due, come è stata l’Italia, per dodici lunghe ore. Un blocco senza precedenti. Il motivo: un maxi incidente che ha coinvolto tre Tir, uno dei quali ha invaso la corsia opposta di marcia e ha preso fuoco. Un caos totale che ha impegnato per lungo tempo vigili del fuoco, soccorritori e polizia stradale. Ferito un camionista che in tutto quel groviglio di lamiere e fiamme, è finito all’ospedale con ferite lievi. Si è salvato, fortunatamente ma il resto della storia si è risolto solo ieri mattina alle 6 quando le due corsie dell’Autosole nel tratto savinese, sono state riaperte. L’alternativa? Per dodici ore è stata la viabilità minore e in questo caso, il grosso del traffico degli autoarticolati, ha "invaso", la Due Mari.

Fari enormi che fendono la nebbia e avanzano sulle corsie tappezzate di buche e asfalto sconnesso. Avanzano, non senza fatica, cercando di dribblare i birilli che segnalano il restringimento di carreggiata, in entrambe le direzioni di marcia. Un tratto abbastanza lungo, circa tre chilometri, tra Alberoro e Montagnano, dove da mesi stazionano solo birilli e segnalazioni di corsia unica, ma di uomini al lavoro non c’è traccia. "Sembra un cantiere fantasma, da mesi ormai è così e non si vedono avanzare i lavori, tutto fermo. Con un disagio quotidiano per chi percorre la Due Mari, perchè il restringimento di carreggiata si sviluppa su un tratto lungo, e questo crea difficoltà, intasamenti quando c’è traffico e rappresenta un rischio sopratutto la sera e di notte", spiegano i pendolari dell’asfalto che raccontano il tran tran quotidiano per andare al lavoro o per affrontare un viaggio. E nella notte dei bisonti della strada, in fila indiana, sulla Due Mari, la scena ha amplificato il suo effetto. Con conseguenze anche sulla viabilità in entrata in città: le decine e decine di Tir hanno dovuto "girare" attorno alla rotonda di Olmo, allungarsi in via Romana, "danzare" attorno alle due rotonde sul raccordo e poi imboccare il nastro d’asfalto che costeggia la zona industriale e si collega al casello di Battifolle. Solo ieri mattina alle 6 i Tir hanno ripreso la marcia sull’Autosole "liberando" la Due Mari, grande incompiuta.

Perchè alla notte surreale dei Tir si aggiunge la carovana di giorno fatta di camion, furgoni e auto sulle corsie deteriorate dall’usura e bisognose di manutenzione. I cantieri sono stati allestiti ma da mesi non c’è nessuno ad animarli: non una ruspa, un operaio, una colata di asfalto per ripristinare la manto ormai consumato di una carreggiata ridotta a un solo senso di marcia.

Senza contare lo strano destino - "cinico e baro" parafrasando una celebre frase di Giuseppe Saragat dopo la sconfitta elettorale del 1953 - che tocca in sorte a una infrastruttura strategica per i collegamenti tra Tirreno e Adriatico.

Proprio nel tratto aretino (da San Zeno al nodo di Olmo a Palazzo del Pero fino a Selci) nel 2024 sono stati portati a termine i progetti esecutivi dei lotti da completare in una corsa contro il tempo scandita dall’accordo tra Regione e all’allora commissario straordinario alla E78 Simonini. Poi la doccia fredda: da Roma niente risorse aggiuntive per la Toscana sulle grandi opere, hanno denunciato il governatore Giani e l’assessore ai trasporti Baccelli. Per ora tutto fermo. Come i cantieri lungo la superstrada tra Montagnano e Alberoro. Cantieri silenziosi. Come il traguardo della Due Mari.