
La protesta per i profughi davanti alla Prefettura
Arezzo, 15 novembre 2014 - Un sit-in davanti alla Prefettura ad Arezzo, una serrata dei negozi a Badia Prataglia, che come potete vedere nel video è trasformato per qualche ora in una sorta di paese fantasma: saracinesche calate e strade deserte. Il centro della montagna aretina è sul piede di guerra per il prossimo arrivo in massa dei profughi. E puntuali come un Freccia Rossa dalle 10 hanno cominciato ad invadere piazza della Prefettura. Tanti, almeno rispetto ai numeri della montagna, di un paese che è agli estremi confini della provincia di Arezzo. "Solidarietà sì:ma 100 sono troppi" è il tono generale della protesta. Che però sfogliando i cartelli è anche più ficcante. "Uniti e determinati per un'equa ripartizione dei flussi migratori" è la scritta che ondeggia tra le pieghe della piazza. O un più complesso "Integrazione con proporzione e senza imposizione". Amche la protesta prende i ritmi della montagna. non rabbia ma riflessione, non protesta ma proposta. Le scale del Poggio del Sole si affollano di giacconi, mentre una delegazione aspetta di essere ricevuta dal Prefetto. Intanto sulla montagna i commercianti tengono chiusi i negozi. “Questo smistamento coatto di persone, deciso dall’alto senza interpellare la comunità, è quanto di più lontano si possa immaginare da una vera politica dell’accoglienza” afferma il presidente di Confcommercio Casentino Adelmo Baracchi. “Non siamo contro l’arrivo di profughi, ma contro l’arrivo di cento persone, un numero troppo alto, sproporzionato per le dimensioni della nostra comunità” chiarisce Alberto Marri, titolare a Badia della macelleria di famiglia, “ci metterebbe in ginocchio tutti, residenti e commercianti, anche perché il nostro paese vive di turismo”. " Con la serrata vogliamo protestare contro le istituzioni, che affrontano il problema dei profughi gettandolo sulle spalle della popolazione locale, senza preoccuparsi di come verranno sconvolti i nostri equilibri sociali ed economici. .