ANGELA BALDI
Cronaca

Profughi, tre alberghi per la prima accoglienza

Continentale, Etrusco e Minerva hanno risposto all’appello del Comune. Ghinelli e Tanti: "Ancora una volta diamo prova della nostra generosità"

di Angela Baldi

A poche ore dalla firma della convenzione tra associazioni degli albergatori e Regione, già tre strutture aretine hanno dato disponibilità ad accogliere i profughi ucraini. "Ringraziamo gli hotel Continentale, Minerva ed Etrusco per aver risposto prontamente in questo momento di emergenza – dicono il sindaco Alessandro Ghinelli e il vice sindaco Lucia Tanti - Ancora una volta Arezzo da prova della generosità che la contraddistingue. I posti nei Centri di accoglienza straordinaria stanno per terminare, è perciò fondamentale poter contare su strutture ricettive pronte ad ospitare coloro che arriveranno in città".

"Oltre a Continentale, Minerva ed Etrusco, risulta che anche altri alberghi e b&b stiano per formalizzare la disponibilità. L’impiego delle strutture solo nel caso di esaurimento posti nei Cas, che rimangono la destinazione stabilita per coloro i quali, provenienti dalle zone di guerra, non possano essere accolte da rete parentale o di prossimità" dicono Ghinelli e Tanti.

Rimane confermata la riunione di oggi della Fondazione Arezzo Comunità per l’organizzazione della rete di supporto, qualora risultasse necessaria nell’emergenza, tra gli attori del terzo settore, per coordinare una risposta efficace e puntuale alla pluralità dei bisogni e delle necessità che potrebbero presentarsi già nelle prossime ore. Ogni mattina alle 9 invece, si riunisce il tavolo di crisi per l’Ucraina con Prefettura, Protezione civile regionale e provinciale e Comune. "Il Comune è il soggetto attuatore di tutte le convenzioni che si stringeranno con le strutture ricettive – spiega il vice sindaco – una capienza da sfruttare se ci dovesse essere un flusso più grande" Ma il Comune fa da collegamento anche con tutti gli altri soggetti in campo. Chi arriva in città deve riferire in questura la propria presenza, di li si aprono due strade. "Chi sa dove stare rientra nell’accoglienza di prossimità ospitato da privati con cui ha rapporto di parentela o conoscenza – spiega Tanti – chi non sa dove andare viene indirizzato al centro di accoglienza speciale della Prefettura, primo punto di smistamento. Se i Cas sono pieni come sta accadendo adesso a livello regionale, scatta la formula degli alberghi. Qui si innesca anche il percorso sanitario, c’è il tampone da eseguire, se è negativo si procede alla sistemazione in albergo. Se si tratta di adulti con minori, si attiva anche il rapporto con l’ufficio scolastico provinciale per l’inserimento a scuola. Da verificare anche la richiesta della Conferenza Stato Regioni per mettere a disposizione fondi di supporto economico per chi arriva, sia che sia ospitato da parenti, nei Cas o in albergo".

Altro capitolo le strutture messe a disposizione dai privati tramite modulo sul sito del Comune. "Sono già 45 le famiglie che hanno aderito – dice il vice sindaco – il censimento delle strutture private serve solo ad avere ulteriori spazi qualora il sistema dell’accoglienza ne avesse bisogno. In Toscana si contano 3mila arrivi, il 90% in accoglienza di prossimità, il resto nei cas, ad Arezzo solo qualche decina, per ora".