REDAZIONE AREZZO

Progettazione truccata? Dirigente comunale e architetti vip a processo sull'ultima coda dello scandalo Fondiaria. Accusa: c'era un accordo fra i partecipanti a favore del vincitore

E' la vicenda che riguarda l'appalto per l'area ex macelli di Terranuova. Determinanti le intercettazioni telefoniche. "Era tutto telecomandato,dovevi vincere". Ma gli accusati negano tutto: "Nessun problema"

Un'aula di tribunale

Arezzo, 2 luglio 2014 - «Era tutto telecomandato, ci mancava che non vincevi». Vincere cosa? L’appalto per la ristrutturazione dell’area degli ex macelli a Terranuova, quella di cui parlano al telefono nel 2008, intercettati, due architetti, il fiorentino Marco Casamonti e Pietro Carlo Pellegrini, il vincitore annunciato. Era una delle code dello scandalo Fondiaria, uno dei più clamorosi mai esplosi a Firenze e che a Casamonti, considerato la mente del sistema degli incarichi truccati, costò anche le manette. Ora, sei anni dopo, comincia il processo del versante aretino, quello relativo al Comune valdarnese.  Ieri la classica falsa partenza, il difetto di notifica che ha fatto rinviare tutto al 17 ottobre, quando la prescrizione sarà ormai dietro l’angolo: potrebbe scattare già a metà dell’anno prossimo, probabilmente troppo presto perchè si arrivi a sentenza definitiva. Su Pellegrini, Casamonti, Iole Montefusco, la dirigente comunale che si occupò dell’appalto, e altri due architetti, Alessandra Segantini e Alfonso Femia, famoso progettista genovese cui si deve, insieme a Gianluca Peluffo, il piano di riconversione dell’area Lebole. Per tutti l’accusa è turbativa d’asta. L’intera procedura sarebbe stata falsata dal preventivo accordo fra i protagonisti. Secondo la procura, c’era già un vincitore designato, l’unico a presentare un ribasso sulla cifra (95 mila euro) mentre tutti gli altri avrebbero partecipato per onor di firma. Il sistema avrebbe poi previsto che si rifacessero in altre occasioni, quando sarebbe stato chi si era aggiudicato le gare precedenti a fare da comparsa.  Si va di corsa per sfuggire alla tagliola dell’estinzione del reato, ma è un rush quasi disperato. Gli accusati ovviamente negano tutto: gara regolare, il resto sono ilazioni. Ma le intercettazioni disposte a suo tempo sul telefono di Casamonti sono sapide Non solo quella ricordata all’inizio ma anche altre, cone quella fra lo stesso architetto e Iole Montefusco,l'ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Terranuova, a proposito di un altro pupillo di Casamonti. Lei chiarisce che ci vuole una gara ma lui non si fa smontare: «Che problemi ci sono? Inviti i soliti cinque e non ci sono problemi. Magari il Pellegrini che ha vinto non lo puoi invitare più. Ti do un altro nome».