
Pronto soccorso e cardiologia, sos di Meoni
di Laura Lucente
"Bene le novità per l’ospedale della Fratta ma aspettiamo il rafforzamento del Pronto soccorso e del potenziamento della Cardiologia con l’attivazione della sub-intensiva". A parlare è Luciano Meoni in qualità non solo di primo cittadino cortonese ma anche di presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana. Meoni commenta positivamente le notizie appena annunciate dalla Asl Sud Est Toscana che prevedono sin dal 1 febbraio la presenza di uno specialista pneumologo, sia per attività ambulatoriali, sia come consulente dei vari reparti, grazie all’impegno del direttore del reparto del San Donato, Raffaele Scala e del direttore della Medicina interna della Fratta, Rino Migliacci. A questo si aggiunge anche l’arrivo di un nuovo specialista ortopedico per l’ospedale "Santa Margherita" ufficializzato proprio dal direttore Uoc Ortopedia e Traumatologia Roberto Redi.
"Siamo soddisfatti di questi passi in avanti che sta facendo il nostro ospedale – dichiara il primo cittadino cortonese – e ringrazio la Asl e tutti i professionisti coinvolti. Colgo questa occasione per ribadire le nostre richieste di rafforzamento del Pronto soccorso e del potenziamento della Cardiologia con l’attivazione della ‘sub-intensiva’. Si tratta di un’azione che abbiamo condiviso mesi fa insieme alla Conferenza dei sindaci, con la direzione generale Asl e con il direttore della Cardiologia del San Donato, Leonardo Bolognese".
Il reparto di Terapia sub intensiva (Hdu) era stato annunciato nella primavera 2022 direttamente dal direttore generale Antonio D’Urso e dalla dottoressa Barbara Innocenti, ma ad oggi non è partito. Anche la mancata attivazione del reparto Hdu limita l’operatività di tutto l’ospedale. E poi c’è il nodo pronto soccorso. Meoni in più occasioni ha sottolineato che "accanto ad alcuni messaggi di ringraziamento per la qualità dei professionisti, purtroppo non sono mancate segnalazioni di diverso tipo, relative a criticità sulla presa in carico del malato e anche riguardo il livello di accoglienza e trattamento dei parenti".
Criticità che i sindaci della vallata hanno chiesto a gran voce all’azienda sanitaria, non più tardi di un mese fa, di analizzare per migliorare il servizio.
"È un processo che migliorerebbe le capacità e la qualità della risposta dell’ospedale della Valdichiana aretina – continua Meoni – che interessa un bacino di utenza di oltre 55mila persone e di molte altre persone che provengono da fuori zona".