LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Provincia, il giallo Polcri. Si vota solo per il consiglio ma è pressing sul presidente. Chiassai: "Un passo indietro"

L’accordo prevedeva di azzerare tutto all’atto del rinnovo dell’assemblea. La Lega aveva però rotto il patto di coalizione e ora nulla è scontato. Le "allusioni" di Agnelli sui social. "Sono convinto che non se ne andrà".

Provincia, il giallo Polcri. Si vota solo per il consiglio ma è pressing sul presidente. Chiassai: "Un passo indietro"

Il presidente della Provincia Polcri: dovrà decidere sulle eventuali dimissioni

La finestra elettorale si apre su tre date possibili: 28 e 29 settembre, 6 ottobre. E da qui parte la "cavalcata" per il rinnovo del consiglio provinciale. Votano sindaci ed eletti ma nei due schieramenti è già scattata la fase di "riscaldamento". Se il centrosinistra dovrà trovare la chiave per scardinare gli assetti e conquistare la maggioranza dell’assemblea, la partita è più complicata nel centrodestra perchè tiene insieme anche il nodo sulla presidenza. E qui gli spifferi diventano venti di tramontata: dentro la coalizione che sostiene Alessandro Polcri sulla base di un patto che portò alla sua elezione e, di conseguenza, allo strappo con la presidente uscente Silvia Chiassai, si ragiona sul da farsi. La questione non è da poco. C’è chi richiama quel patto in virtù del quale tra le condizioni per assicurare a Polcri una navigazione tranquilla, c’era anche il "passo indietro" alla scadenza del parlamentino per riallineare assemblea e presidenza. In realtà si sarebbe dovuto votare il nuovo consiglio nel dicembre scorso ma con le elezioni amministrative alle porte, l’appuntamento è slittato all’autunno. Ora siamo alla dead line e il rebus nel centrodestra è: cosa farà Polcri? Rispetterà quel patto? Lui ha ancora davanti due anni di governo (la carica è quadriennale) e potrebbe decidere di restare in sella.

I rumors che rimbalzano dall’entourage polcriano rimandano a un ragionamento che, in soldoni, suona così: la Lega rompendo il patto di coalizione, di fatto lo ha reso nullo. Ergo, nessun obbligo di rispettare un accordo che altri hanno violato. Non la pensano così i "falchi", cioè il manipolo di amministratori che spingono perchè l’inquilino di Palazzo dei Grandi si dimetta lasciando campo libero a un nuovo candidato.

È il caso di Silvia Chiassai, battagliera sindaca di Montevarchi che va dritta al punto: "In seguito all’accordo fatto, non da me ma dal centrodestra con l’attuale presidente, che prevedeva le sue dimissioni per garantire il riallineamento con le elezioni del consiglio provinciale, presumo ci sia il rispetto dell’accordo tra le parti e che si vada contestualmente al rinnovo del consiglio e del presidente". Chiassai aggiunge "il forte auspicio che si vada a elezioni dirette quanto prima, affinchè la decisione torni nelle mani dei cittadini".

Il post sibillino del sindaco Mario Agnelli che non ha mai nascosto la sua ostilità sulle modalità che hanno portato all’elezione di Polcri pone un quesito: "Oltre al nuovo consiglio, ci sarà anche un nuovo presidente in Sala dei Grandi?". Intanto richiama il "fatidico" patto della Sala Rosa: "Confermo i termini dell’accordo - non sottoscritto da me - tra Polcri e il centrodestra nella riunione con sindaci ed esponenti politici convocata da Ghinelli. Fu Polcri a sottoscrivere quel patto con clausole precise, tra le quali le sue dimissioni". E all’ombra del Cassero vaticina: "Per me non si dimetterà". Ma su questo il centrodestra dovrà fare chiarezza anche perchè entro il 6 settembre c’è da fare una lista unitaria e diventa essenziale sapere se c’è anche chi la guida.