
Un compositore incompreso dagli addetti ai lavori, spesso e volentieri per partito preso, ma osannato incondizionatamente, ieri come oggi, dalle...
Un compositore incompreso dagli addetti ai lavori, spesso e volentieri per partito preso, ma osannato incondizionatamente, ieri come oggi, dalle platee di tutto il mondo. Un compositore "internazional-popolare", il divo della porta accanto a Torre del Lago, che non volle scrivere la sua autobiografia, ma che lasciato un vasto e straordinario epistolario, in corso di pubblicazione, fra i più significativi e appassionanti. Giacomo Puccini a distanza di cento anni dalla sua morte – avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924 – è musicista di tale complessità artistica ed esistenziale da non meritare più interpretazioni aneddotiche della sua opera, contraddistinte da consolidati luoghi comuni che sembrano resistere perfino alle ricerche documentate e approfondite.
Un valido esempio di saggio documentato è "Puccini 100 anni. Viaggio sentimentale da Lucca al mondo" del giornalista e scrittore Maurizio Sessa, pubblicato da Edizioni Medicea di Firenze, con prefazione di Gregorio Moppi. Un libro attento ai migliori risultati della critica odierna e che si avvale di un ricco corredo fotografico: oltre 150 documenti che provengono dalla collezione dell’autore. Il volume di Maurizio Sessa verrà presentato sabato 12 aprile a Sansepolcro nell’Auditorium di Santa Chiara alle 17. L’incontro con l’autore è promosso dall’associazione Puccini and Friends in Valtiberina, presieduto dal dottor Maurizio Checcaglini, con il patrocinio del Comune di Sansepolcro e il sostegno degli Amici della Musica Sansepolcro e della Banca di Anghiari e Stia.
Nel corso della presentazione, il soprano Stella Peruzzi e il baritono Andrea Sari eseguiranno arie dalle opere "La boheme", "Tosca", "Madama Butterfly" e "Turandot". Al piano il maestro Alessandro Tetragoni. L’ingresso è libero.
"Puccini 100 anni. Viaggio sentimentale da Lucca al mondo" è un’immersione nell’immaginario collettivo pucciniano, da cui riemerge l’immagine del Maestro lucchese per alcuni aspetti sconosciuta e accattivante.