Arezzo, 13 agosto 2015 - Il caldo asfissiante, la finestra tenuta aperta per poter respirare un po' almeno di notte: e un calabrone che da quel pertugio si infila in camera. E punge. Scatenando una reazione a catena inarrestabile e che lo avrebbe potuto uccidere.
E' il pericolo gigante corso da un turista tedesco in un agriturismo a ridosso di Civitella, in località Guardiola, proprio nel corso della notte. L'allarme è scattato intorno alle 23. Perché quella puntura lo aveva mandato in choc anafilattico, bloccandone il respiro e poi anche il cuore. E avrebbe potuto ucciderlo, come è avvenuto in tante altre occasioni simili, se solo i tempi di intervento fossero stati più lunghi.
Sul posto è arrivata un'ambulanza di Monte San Savino non con il medico ma con un infermiere a bordo. Ed è stato proprio l'infermiere a defibrillare il turista, facendogli ripartire il battito cardiaco, e quindi ad intubarlo: e a quel punto ad accompagnarlo al pronto soccorso del San Donato.
Trasferito in codice rosso e quindi ricoverato in rianimazione. Dove ora i medici proseguono il trattamento ma contano di salvarlo.