
La stretta di mano tra Ester e Mattarella
Arezzo, 20 luglio 2015 - Fazzolettoni e distintivi. Il Quirinale per un giorno si trasforma in un mondo scout. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione degli scout dell'Agesci e del Cngei in partenza per il 23.
«Presidente, è un brutto momento: ma faremo la nostra parte». Parola di Ester. Ester Dominici, ha 15 anni, da 8 segue il percorso scout, guida nel gruppo 7 di San Marco: e quel percorso per un giorno l’ha portata al Quirinale. Lei e un pugno di altri scout di tutta Italia, una ventina in tutto: l’avanguardia di quelli che tra pochi giorni partiranno per il Giappone. E’ il Jamboree, una delle invenzioni del pionere scout Baden Powell, un modo come un altro per incrociare i ragazzi di tutto il mondo.
E' stata Ester a salutare a nome di tutti con un discorso il Presidente della Repubblica. E sarà Chiara Beucci, al suo fianco al Quirinale, :la capo contingente Agesci per l’Italia, a lei dovranno ubbidire in mille, da Aosta a Palermo.
Ester ha parlato per tutti. «Essere ambasciatrice del nostro Paese al Jamboree per me è un onore e una responsabilità».Mattarella l’ha ascoltata assorto, fresco del bagno scout di Palermo, all’anniversario della morte di Borsellino. Poi le ha stretto la mano con vigore, come si usa del resto con gli ambasciatori.
«E’ il mio terzo jamboree –racconta Chiara - è un modo unico di andarc oltre le divisioni tra etnie, nemici o amici». Le piace tutto di quesdto percorso che l’ha portata prima in Inghilterra, poi in Svezia e ora in Giappone. «Ma mi piace soprattutto trasformare per venti giorni un angolo di mondo in un villaggio scout che rema nella stessa direzione».