Salvatore Mannino
Cronaca

Qualità della vita, la criminalità: cresce l'allarme droga, meno furti in appartamento

Aumentano le denunce legate allo spaccio, si allenta la morsa dei piccoli crimini. Ma sulla sicurezza Arezzo è la migliore della Toscana

Campo Marte

Campo Marte

Arezzo, 20 novembre 2018 - Il grande balzo in avanti in qualità della vita diventa ahinoi un grande balzo all’indietro per quanto riguarda il più allarmante dei fenomeni criminali di una tranquilla realtà di provincia, ossia la droga. Qui i numeri sono brutti, così brutti da assomigliare a quelli delle metropoli assediate dallo spaccio. E probabilmente destinati a peggiorare ancora. Vediamo perchè. Per reati connessi allo spaccio, Arezzo viaggia al passo del gambero: quasi 70 denunce ogni 100 mila abitanti. Valgono la novantesima posizione, ben lontana dalla numero venti della classifica generale.

Dietro ci sono solo 20 province, fra le quali appunto alcune delle grandi realtà urbane come Milano, Bologna e Roma (ultimissima). In Toscana fanno peggio in quattro: Firenze e ancora Livorno, Grosseto e Prato, la sola in regione a scavallare quota cento. In cifre reali significa poco meno di 250 procedimenti penali in un anno, il che vuol dire scivolare di ben ventitrè piazze, dalla 67 occupata nella precedente classifica.

Attenzione, però, perchè quella di Italia Oggi è un’elaborazione sui dati Istat 2016. Nel frattempo sono arrivati i numeri del Viminale (ministero dell’Interno) 2017, pubblicati dal Sole-24 Ore un mese fa e rimessi in fila da La Nazione, che sono persino più drammatici. Le denunce, infatti, sono salite a 92,30 ogni 100 mila abitanti, che valgono ad Arezzo il non lieto ingresso nella Top 6 delle province più assediate dallo spaccio, persino peggio di Firenze e Milano, anche se non di Roma.

L’aumento è esponenziale: il 32 per cento in più, in termini assoluti sono 325 pusher perseguiti nel corso del 2017, con l’impressione (ma ancora mancano cifre certe) che nel 2018 la situazione non sia affatto migliorata. Il quadro, del resto, lo forniscono zone come Campo di Marte o i giardini del Porcinai, il Pionta o altri pezzi di città in cui lo stillicidio di arresti e indagati è pressochè quotidiano.

Perde mordente, però, un altro fenomeno di microcriminalità che fino a un paio d’anni fa faceva paura, quello dei furti in abitazioni con intere zone del capolugoo, frazioni di campagna, paesi e case sparse della provincia scatenati in comitati e assemblee infuocate di residenti. Bene, sul fronte dei topi di appartamento c’è un po’ tregua, tanto che Arezzo recupera posizioni quanto a vivibilità in materia: quarantasettesima adesso contro la posizione 67 dell’anno precedente, venti piazze guadagnate.

Nel complesso tuttavia, gli aretini vivono relativamente tranquilli anche in tema di criminalità: la classifica generale li vede nella stessa piazza 47 di quella sui furti in casa, al miglior posto in Toscana. Pressochè irrilevanti statisticamente i grandi reati di sangue come gli omicidi, poco significative rapine, estorsioni, scippi e altri furti. Pesante invece il dato sulla prostituzione: centounesimi in Italia, i peggiori in regione. Lo vediamo tutti i giorni, e tutte le notte, sulle strade del sesso a pagamento.