La moda cammina col freno tirato. E paga il "dazio", non trumpiano (almeno per ora) dell’annus horribilis. Quello alle spalle ma che farà sentire i suoi effetti pure in quello appena iniziato. Molte aziende arrancano, alcune decine hanno già chiuso i battenti, schiacciate dal peso di una crisi che viene da lontano: i mercati internazionali, al rallentatore per l’instabilità di conflitti che agitano gli scacchieri geopolitici. E mettono a dura prova le economie di mezzo mondo. La crisi fa paura e secondo gli analisti, bisognerà resistere ancora, prima che il "ciclone" passi. Da Roma arrivano le rassicurazioni del governo: anche il distretto moda aretino potrà contare su risorse ad hoc. Una boccata di ossigeno, per chi sta già in apnea.
CronacaQuando la moda non va di moda. Il buio della crisi