È spuntato alle 8 sul viale di Faenza. Quando parecchi dei suoi rivali erano andati a letto e si erano già risvegliati. Ma ha vinto la sua battaglia. Mauro Calderini, nel passato il dramma della polio, di ore per tagliare il traguardo ce ne ha messe 17 ma con l’espressione del campione olimpico. La vera medaglia d’oro è la sua, conquistata sui cento chilometri che dividono Firenze dalla città romagnola. Tutti gli altri il "nemico" lo avevano a fianco, in scarpette e calzoncini. Lui se lo portava dentro, compagno di strada col quale ha imparato a convivere. Sventolando i suoi limiti come una bandiera, lì di fronte al simbolo di Faenza. Un leone rampante che, forse, si sarà sentito inadeguato davanti al ruggito di Mauro.
CronacaQuel ruggito sul viale della maratona