De Fraja
Il primo piano ben inchiostrato, dai forti chiaroscuri, mette in risalto due cipressi e una torre medioevale che sorge lungo una strada di campagna; sullo sfondo, più in chiaro come fosse illuminata, la città di Arezzo, adagiata lungo le pendici sud, culmina con la veduta del duomo il cui fronte meridionale, con l’antico campanile a vela, è particolarmente illuminato. Alcune figure, presso una modesta scarpata, animano il primo piano. Una tra le più particolari e suggestive vedute di Arezzo è la veduta di Arezzo contenuta nel volume di William Brockedon, "Road-Book from London to Naples", stampato a Londra nel 1835. La veduta di Brockedon, appare particolarmente attenta e definita: si distinguono monumenti di spicco della città di Arezzo come il duomo, il cui lato lungo meridionale si erge sulla sommità del colle, la torre dell’attuale Palazzo comunale nelle forme precedenti il restyling novecentesco, la chiesa della Badia con il campanile e la cupola nonché l’attuale sede della scuola di Ragioneria; si nota ancora il massiccio edificio cubico del convitto (ex Collegio dei Gesuiti), il fronte sud del Teatro Petrarca, il timpano della chiesa della Misericordia, la chiesa di San Francesco con la particolare abside nonché la torre campanaria della Pieve. Verosimilmente il vedutista operò da un punto da cui si doveva godere, ad ampio raggio, di gran parte della città digradante verso sud; la ricchezza dei particolari, la definizione e collocazione topografica degli stessi, rende questa veduta "apparentemente" affidabile. Tuttavia, per quanto frutto di minuziosa attenzione, le incisioni derivate dalle impressioni pittoriche iniziali possono subire "aggiustamenti", semplificazioni e, talvolta, licenze artistiche. Verosimilmente, anche Brockedon potrebbe aver operato in tal modo. Tra gli elementi urbani, in primo piano, sembra spiccare un importante caseggiato, una imponente costruzione dotata di lungo tetto e di un grande arco e l’esame delle forme descritte, del resto ben definite, farebbero pensare alla Porta di Santo Spirito riassumendone le caratteristiche architettoniche anche secondo le foto di inizio Novecento: nelle vicinanze alcune forme ricordano l’anfiteatro e il loggiato degli Olivetani con la torretta terminale. Tuttavia nella realtà fattuale e topografica pare trattarsi di una forzatura o una licenza d’autore.
È probabile che il vedutista, in fase di definizione del disegno per la lastra, abbia ricollocato e traslato elementi reali e caratteristici della città che, nella realtà, si trovavano fuori del cono visivo oltre ad aggiungere elementi riempitivi. Sembra dunque sia stata generata una veduta che contiene sì elementi reali e ben definiti e topograficamente ben collocati ma che riesce a combinare, contestualmente, elementi che, naturalmente, non potevano essere ritratti in una unica panoramica.
Ma da dove è stata còlta questa veduta? Sicuramente il cono visivo del vedutista era posto a sud-ovest della città tuttavia, forse, non dal Colle del Pionta ma da un’altra postazione rialzata, sempre dalla medesima angolazio ne, quale quella che si ha dal Poggio del Sole: un modesto rilievo entro le mura cinquecentesche e più vicino ai monumenti ritratti ove esisteva il monastero dei Frati francescani abbandonato poi per un luogo in città. Partendo da alcuni monumenti inconfondibilmente rappresentati da Brockedon, si sono individuati gli estremi della veduta: il vertice del cono visivo, particolarmente ampio, si concentra in un’area a sud-ovest della città, in direzione delle alture del Colle del Pionta o, più probabilmente, del Poggio del Sole, alture sostanzialmente allineate.
Infatti quest’ultimo rilievo, non è ritratto nella veduta; inoltre, i monumenti sono ben visibili, indice di una certa prossimità ed, ancora, nella incisione non è stato rappresentato il tracciato delle mura cinquecentesche, ben leggibile invece dal Pionta, segno che il vedutista si doveva trovare all’interno della cerchia muraria cinquecentesca, in posizione elevata e con la descritta angolazione.
La torre in primo piano nell’incisione, pare supportare ulteriormente che il vedutista si trovasse sulla sommità del Poggio: si tratta di un edificio medievale che sorgeva, poco a valle del complesso dei francescani, a metà circa dell’odierna salita Via Marconi che sale sulla sommità del Poggio del Sole, nel 1830 circa ancora una via campestre (già Via del Poggio). La torre è ben documentata nelle fotografie dell’epoca sino agli Anni Quaranta del Novecento circa, quando al posto del complesso francescano venne completato il grande condominio INCIS, peraltro verosimilmente sfruttando le antiche fondamenta. Nei primi anni del Novecento. Inoltre una foto d’epoca del Foto Club La Chimera (datata 1936-1940), scattata proprio dal Poggio del Sole, sembra sostenere definitivamente che la veduta sia stata presa dal Poggio: essa presenta sostanzialmente la medesima angolazione dell’incisione, i monumenti così come ritratti da Brockedon, parte dello spiazzo sommitale e la torre medioevale, posta poco più a valle, lungo la futura Via Marconi con gli annessi rustici, torre che verrà presto abbattuta. Dunque, se pare chiaro che il punto d’osservazione fosse dalla sommità del Poggio del Sole altrettanto chiaro pare il fatto che alcuni elementi urbanistici non sarebbero, naturalisticamente, dovuti comparire nella veduta come, uno per tutti, la Porta di Santo Spirito ed altre costruzioni limitrofe. Qualora non si trattasse della detta porta, o di un relitto di costruzioni scomparse nella risistemazione urbanistica, cosa eventualmente molto interessante, si potrebbe, pertanto, trattare di una sovrapposizione e fusione di piani di veduta offerta da Brockedon. Dunque, al dominante panorama preso da Poggio del Sole, realisticamente confermato dalla fotografia storica, potrebbe essere stato sovrapposto, per finalità artistiche, un ulteriore piano, sempre dalla medesima angolazione come consente l’osservazione da Pionta, che permettesse l’inserimento di monumenti caratterizzanti che completassero e contraddistinguessero la città, specialmente per il viaggiatore che sarebbe giunto da sud.