
DI NOTTE Ecco il barista del Bar Cini: il locale ogni sabato e domenica apre alle 4, punto di riferimento di chi tira tardi, per divertimento o per lavoro. Il pane (sotto) è uno di quei generi che cominci a trovare a tutte le ore
Arezzo, 10 luglio 2015 - Un caffè alle quattro del mattino. Calzoni scuri con fascia di raso, ragazza avvinghiata di fianco, occhi che litigano l’uno con l’altro per rimanere aperti. Sono le 4 e qualche minuto al bar Cini di via Lorenzetti: bar storico della zona Giotto, con tanto di pasticceria, e che nel tempo ha annusato il vento che cambiava. Anzi l’orario. La gente tira tardi, balla a sfinimento e vive come Bella di Twilight? E noi ci facciamo trovare pronti. «Apriamo alle 4 sia il sabato che la donenica: e viene un botto di genre» risponde iltitolare, anche se poi non è lui di persona a fare queste levatacce. Davanti le auto si ingorgano come in via Petrarca a mezzogiorno e va avanti così almeno fino alle 7, in un’ideale staffetta con il popolo della Messa e delle paste domenicali.
E’ la città che vien di notte. Non sempre per vincere. Ad esempio la scommessa del supermercato aperto fino a mezzanotte al Magnifico è andata persa. Pochi mesi e poi stop: forse perché nel mondo di celluloide non vai a fare la spesa. E pensare che le colonne d’ercole dell’orario le violano ormai tanti. A rompere gli schemi qualche anno fa era arrivato Menchetti, nella zona del Tribunale. Aperitivi e va bene : ma anche tanti a comprare il pane o il panino alle 23 e oltre, almeno d’estate. Una scossa, una scossa che trova adepti. O pionieri. Perché ad esemnpio nella zona di Ceciliano devono essersi ritagliati un ruolo da uomini della notte.
Nella parte alta «L’orso bruno» da anni offre un assist a chi si è dimenticato di fare la spesa di giorno: frutta, carne e perfino detersivi, fino alle soglie della mezzanotte. Nella parte bassa ora è atterrato Panart, che nel fine settimana tira l’una di notte e il pane è assicurato. Opzione che comincia ad estendersi al centro: il nuovo «Cafè de Paris» in via Madonna del Prato, tanto per dirne una, dal venerdì alla domenica con le sue pagnotte arriva a mezzanotte. Normale? Lo diventerà, certo un tempo non era così.E TUTTO IN UNA zona, quella intorno a Guido Monaco, che di notte certo non va a letto: se non in piazza, dove con il calco c’è chi si sdraia sul prato, a ridosso dei pomodori di Icastica. La mappa degli orari è articolatissima. C’è a ridosso di San Clemente il Naboo, che da anni ha «preso» la notte, come si diceva una volta dei bambini: aperto a oltranza fino alle 3 e oltre, specie nel fine settimana. Stessa gestione e stessi orari anche per il Grand Prix di Indicatore. Ed è una linea sulla quale si va mettendo anche la pizzeria di piazza Grande. Ma non basta.
La notte è anche il momento dell’assalto ai furgoncini snack: che tirano forte d’inverno ma non si risparmiano d’estate. Le discoteche tradizionali sono chiuse, si spostano verso altre mete, quelle più estive e all’aperto ma quelli della notte le trovano.
Così come batte, estrema ratio, ai chioschi self service che ormai tempestano la città. Luoghi della notte: un altro è poco gastronomico, la farmacia di Campo Marte. Aperta fino alle 23 e poi tutta la notte a chiamata. E che quasi ogni sera raduna uno strano popolo: malati veri, ci mancherebbe, ma anche chi sembra aspettare le 23 e un minuto per scoprire le emergenze più incontrollabili. E che del resto nessuno si sogna di controllare. Almeno di notte.