Ricorda la notte dell’incendio che distrusse la sala di emodinamica della palazzina Calcit "dapprima con grande preoccupazione per i danni che si potevano e che si sono determinati, quindi una grande voglia di restituire
all’ospedale e alla città i luoghi e una nuova tecnologia in sostituzione di quella che lì era installata". Il Calcit, il motore in più della sanità aretina rispetto ad altre province. Un’anomalia? Per D’Urso "non è un’anomalia, è il grande cuore degli aretini confluito in un’associazione che ha sviluppato un forte carattere identitario e rappresenta un partner importante per la realizzazione di progetti e attività nel percorso oncologico". Più in generale, sul fronte del volontariato considera "importante il ruolo sociale umano e tecnico che le associazioni di volontariato assicurano nel territorio" e su questo ha lavorato a stretto contatto con le associazioni.