
Denni, Cecco e Michi. Voce e chitarra, basso e. batteria degli Osaka Flu
di Serena Convertino
AREZZO
"Ti chiedi mai qual è la vera direzione?". Gli Osaka Flu, sì. E senza la pretesa di dare risposte, aprono grandi domande e raccontano il nostro tempo visto dai loro occhi, attraverso la musica. Il trio aretino indie punk con sguardo fisso al cantautorato torna sulla scena con un album in uscita. Il quinto. "Lasciateci divertire" è un inno allo spirito degli Osaka Flu, un nome che arriva da un virus letale ma che, gli piace ripetere, non li rende contagiosi. A meno che non si tratti di sostenere una causa: quella della raccolta fondi per la produzione del vinile del loro ultimo disco. 5000 euro da raccogliere entro 46 giorni. 1350 già raccolti e un album in uscita in una data ancora da definire. Ma due singoli sono già in streaming.
"Siamo già usciti con ’Mio caro me’ e ’Immaginiamo che’, una canzone un po’ diversa da quelle che facciamo di solito, a partire dal sound synth-pop".
Come stanno andando i brani? "’Immaginiamo che’ è finita su una playlist editoriale di Spotify che si chiama ’Scuola indie’. Non è facile entrarci, ed è una soddisfazione non da poco per una band indipendente". Perché questa scelta? "La nostra attitudine è quella di raccontare la realtà attraverso i nostri occhi, senza fermi o filtri. Ogni nostro disco è auto prodotto. Ci auto finanziamo e ci occupiamo della produzione a tutto tondo, inclusa promozione e distribuzione". Denni, Cecco e Michi. Un trio tuttofare. "Dai testi fino alla grafica. Dal 2010 abbiamo fatto più di 150 date in giro per l’Italia e siamo circondati da un bel gruppo di fan con cui ci piace confrontarci più spesso possibile". Partecipereste mai a un talent? "Mai, non ci interessa. La nostra strada è quella della gavetta nei locali, facendo musica come vogliamo noi. Il prossimo concerto? Probabilmente il 12 aprile, ma è ancora da definire". Noi vi lasciamo divertire... ma cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album? "Affronta diversi generi, con pezzi indie punk, uno di rap, uno pop che parla d’amore, uno sul tema ambientale e uno su Antonio Gramsci. Saranno 13 canzoni". Come nasce l’idea di un vinile? "Dalla richiesta dei nostri fan, che lo vorrebbero anche come oggetto da collezione. Il nostro batterista, poi, è un super appassionato".
La raccolta va avanti a buon ritmo. Come premiate chi vi sostiene? "Chi partecipa può scegliere cosa ricevere in cambio. Da un brano su commissione a un concerto privato a casa. Per ora, stiamo già lavorando a un pezzo su un cane e il suo padrone". Link a produzioni dal basso.com e carta di credito in mano: per sostenere la musica indipendente, oggi, basta un click.