Salvatore Mannino
Cronaca

Raid in due contro l'amante: scopre che la moglie lo tradisce, va e lo bastona con l'amico

L'agguato punitivo con mazze da golf e bastoni: botte a sangue, la prognosi è di 75 giorni

Carabinieri (Germogli)

Arezzo, 6 luglio 2018 - Ha bastonato a sangue l’amante della moglie, al culmine di una spedizione punitiva organizzata insieme all’amico del cuore, sull’onda di un attacco di gelosia scatenato dalla scoperta dei messaggini che i due «colombi» si scambiavano via cellulare. E’ stato un vero e proprio massacro, dal quale un giovane istruttore di palestra (sulla trentina) è uscito con ben 74 giorni di prognosi: nessuna frattura ma un pestaggio che ha lasciato segni ed ecchimosi praticamente in ogni giuntura: la vittima solo adesso, a distanza di mesi, comincia a riprendersi.

E’ lui il testimone principale dell’udienza preliminare che si è svolta ieri davanti al Gip Piergiorgio Ponticelli, nella quale marito e amico sono accusati di lesioni gravi. L’avvocato difensore Andrea Santini si è affrettato a chiedere il processo col rito abbreviato che si svolgerà a settembre e in cui (magra consolazione) il protagonista non avrà contro almeno la moglie, che si è rifiutata di testimoniare contro di lui, come consente la legge. Succede tutto il 2 febbraio a Monte San Savino.

Triste giorno per il marito, imprenditore edile del posto, che ha la malaugurata idea di andare a spulciare nello smartphone della moglie, 45 anni assai ben portati, secondo chi la conosce. Lì trova la chat galeotta che lo induce nel sospetto: lei ha un altro. E quell’altro è appunto l’istruttore della palestra che la signora frequenta con una certa assiduità. Il marito, nel pieno della furia da dubbio di tradimento, si precipita in palestra e affronta moglie e presunto amante.

Una scenataccia. Volano le parole grosse, volano gli insulti. Al punto che il proprietario del locale, infastidito dal fracasso caccia l’imprenditore edile in malo modo. Lui però non si dà per vinto, non può accettare di essere il terzo incomodo di questa specie di commedia alla Feydau, di quelle nelle quali mariti, moglie e amanti entrano ed escono dalla scena come se ci fossero le porte girevoli. La gelosia, ahinoi, è una cattivissima consigliera e induce il marito a cercare il conforto, e anche l’aiuto, di uno degli amici più cari. Insieme i due meditano il piano della vendetta.

Sono le sette di sera, di ripresentarsi in palestra finchè è aperta al pubblico non è proprio il caso, meglio aspettare che i frequentatori se ne vadano e che il giovane istruttore resti solo. Intanto, la coppia dei vendicatori si arma: una mazza da golf e anche un randello, di quelli che sembrano fatti apposta per le spedizioni punitive. Così si fanno le nove, l’ora del redde rationem. Marito e amico si introducono dentro la palestra e riducono a mal partito il presunto amante, che ormai non ha più nessuno cui rivolgersi per chiedere aiuto.

Forse i due sono convinti di farla franca, magari sperano che lui tenga la bocca chiusa sulla lezione subita per non rinfocolare lo scandalo. Invece il giovane istruttore non esita un attimo a chiamare non solo i soccorsi ma anche i carabinieri: è stato il marito, racconta sicuro. E il caso vuole che per quest’ultimo come per l’amico ci sia un testimone inconfutabile: le riprese della telecamera esterna di un’azienda nella zona industriale di Monte San Savino in cui si trova la palestra: lì si vedono benissimo i due vendicatori che se la danno a gambe dopo il raid.

Quanto basta, insomma, perchè l’indagine del Pm Andrea Claudiani arrivi velocemente fino all’udienza preliminare di ieri. Il marito e l’amico nonostante tutto negano, l’avvocato Santini presenterà alcune carte per dimostrare che le lesioni sono un po’ meno gravi della prognosi di oltre due mesi formulata dai medici.Ma la commedia degli equivoci, del tradimento e della vendetta, quella non la ferma più nessuno