Arezzo, 29 giugno 2024 – Un colpo da mezzo milione di euro. Prima hanno messo ko il proprietario e un operaio con lo spray urticante, poi hanno aggrinfiato 15 chili di oro e se la sono data a gas con lo scooter.
Con la targa ben coperta. Un colpo che sembrerebbe studiato nei dettagli quello che è andato a segno ieri mattina all’Italiana Horo di Badia Al Pino, nell’area produttiva della provincia. Erano circa le 11 del mattino quando c’è stato il blitz. I due hanno sorpreso alle spalle il proprietario dell’azienda, un 82enne che i malviventi hanno messo subito ko con lo spray urticante. Dritto negli occhi. Tra le urla di dolore e l’angoscia, l’anziano è stato immobilizzato e non ha potuto far niente per fermare quello che stava succedendo nella sua azienda. La stessa sorte è toccata ad un operaio: spray negli occhi, ko. A quanto sembrerebbe l’uomo stava caricando il materiale prezioso in auto per essere trasportato quando è stato colpito.
Il bottino è ingente. Si parla di circa 15 chili di oro da raffinare, per un valore di mercato da più di mezzo milione di euro. I due rapinatori, preso il metallo prezioso, si sono caricati i lingotti in spalla e poi se la sono data a tutto gas con un motorino con cui erano arrivati all’azienda per mettere a segno la rapina. La targa era coperta e il che fa intuire che tutto era stato pianificato nei dettagli per esser messo a punto. Che ci siano stati dei sopralluoghi e degli appostamenti sembra il minimo dalla dinamica di un colpo che non può esser stato pensato dalla mattina alla sera. Ma al momento non è che un’ipotesi su cui dovranno far luce gli investigatori dell’Arma. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Arezzo. A procedere saranno quindi i militari della stazione locale, quella di Badia Al Pino, che si sono messi subito al lavoro su quanto è successo, esaminando anche il materiale della videosorveglianza.
L’azienda, che si occupa di affinazione, recupero, saggio e banco di metalli preziosi, si trova in via di Pescaiola, nel comune , nell’area produttiva della frazione di Badia Al Pino, un luogo con più vie di fuga, non troppo distante dall’ingresso in A1 che potrebbe essere utilizzata come via di fuga.
Ma anche questo non rimane che un interrogativo. Quello di ieri non è che l’ultimo dei colpi messi a segno al distretto orafo aretino che negli ultimi mesi sta tremando dopo i vari blitz, furti o rapine, che si sono verificati in tutta la provincia. Due settimane fa un furto da due milioni di euro in una ditta di Castiglion Fibocchi, la Castoro, sulla provinciale Setteponti.