
I gazebo per la raccolta firme
Arezzo, 14 marzo 2025 – In tempi rapidissimi, i promotori del referendum consultivo sulla revisione delle tre mega-ASL hanno raggiunto il primo obiettivo fondamentale: raccogliere le 3.441 firme necessarie per presentare ufficialmente il quesito referendario al Consiglio regionale. Oltre alle firme, verrà consegnata anche una relazione sanitaria dettagliata a supporto della richiesta di referendum. Ora spetta al Collegio di Garanzia esprimersi sull'ammissibilità del quesito. Il conteggio ufficiale delle firme è avvenuto nella Sala Expo del Consiglio regionale a Firenze, certificando così il raggiungimento del primo traguardo. Un segnale forte è arrivato dal Valdarno. "La mobilitazione ha coinvolto tutta la regione, ma il Valdarno aretino e fiorentino ha risposto in maniera straordinaria - hanno detto i promotori - In meno di venti giorni, grazie ai gazebo nei mercati e nei luoghi di ritrovo pubblici, siamo riusciti a raccogliere oltre 1.000 firme.
Questo dato evidenzia non solo un'esigenza fortemente sentita dai cittadini, soprattutto dagli anziani che vivono in prima persona le difficoltà di una sanità sempre più carente, ma anche una crescente sensibilità tra i giovani, consapevoli del miglioramento dei servizi sanitari nei nostri territori. Le liste di attesa infinite, la necessità di spostarsi anche fuori provincia per ricevere cure adeguate, i costi elevati e le difficoltà organizzative stanno portando sempre più persone a rinunciare alle cure per motivi economici È una situazione inaccettabile.
"La battaglia per rivedere l'organizzazione della sanità ha visto il coinvolgimento di numerosi attori istituzionali, associazioni e movimenti civici. Tra i protagonisti di questa mobilitazione figurano il Sindaco di Montevarchi, le liste civiche del Valdarno aretino "Prima Montevarchi" e "Silvia Sindaco", le "Liste Civiche Sangiovannesi", il gruppo consiliare "Terranuova Futura", il gruppo consiliare "Alleanza Civica per Figline e Incisa", il Comitato Vittime di Podere Rota, il Movimento Consumatori di Arezzo, il Sindacato dei Consumatori, e diverse associazioni come Enea, Aasra, Il Bercio, Terra Libera Tutti, Con-Tatto, oltre al Forum Toscano Movimenti per l'Acqua. Anche diversi partiti hanno dato il loro supporto, tra cui Lega Toscana Valdarno, Forza Italia Valdarno e il Partito della Rifondazione Comunista.
"Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto in così poco tempo” – hanno aggiunto i promotori – Il tema della sanità è molto sentito nella nostra vallata. I cittadini hanno risposto con forza, presentandosi spontaneamente ai banchetti per firmare e testimoniare le enormi difficoltà che affrontano ogni giorno. Abbiamo ascoltato le voci di famiglie, giovani e anziani, tutti accomunati dalla stessa preoccupazione: un sistema sanitario regionale che, negli ultimi dieci anni, è andato progressivamente apprezzando. Liste di attesa interminabili, ospedali depotenziati, Pronto Soccorso al collasso per la carenza di personale e la mancanza di posti letto sono ormai la realtà quotidiana. Eppure, le azioni messe in campo dalla Regione per affrontare queste criticità si sono rivelate inefficaci e insufficienti".
Secondo i promotori del referendum, nel 2015, la Regione ha deciso di ridurre il numero delle ASL da dodici a tre, accentuando il potere decisionale e rendendo i servizi sanitari più distanti e meno accessibili per i cittadini. "Dopo anni, le conseguenze di questa dieci riforma sono evidenti - hanno aggiunto - il sistema sanitario regionale è sempre più in difficoltà, con un buco di bilancio che ha raggiunto la cifra allarmante di 1 miliardo di euro. Per coprire questo deficit, la Regione ha introdotto per il secondo anno consecutivo un aumento dell'Irpef, scaricando il peso della crisi direttamente sulle spalle dei toscani. Non possiamo più permettere che decisioni così importanti vengano prese senza il coinvolgimento diretto della popolazione" – hanno concluso - Dieci anni fa, 55.000 firme contro la creazione delle mega-ASL furono ignorate dalla politica regionale. Oggi, con questo referendum, vogliamo ridare ai cittadini, affinché possano esprimersi su un sistema sanitario che deve tornare a essere vicino ai loro bisogni. La partecipazione straordinaria che abbiamo visto in questi giorni ci conferma di essere sulla strada giusta. Ora spetta alla Regione dimostrare di non avere paura della democrazia."