Continua a far discutere il registro dei tumori in Valdarno. A replicare alle dichiarazioni di Armando Mansueto è direttamente l’Ispro, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica. Il presidente del Movimento Consumatori aveva affermato che il registro dei tumori della Toscana ha raccolto i dati di incidenza fino al 2014. Non è così secondo l’Ispro, che ha tenuto a precisare qual è la funzione del registro e le modalità con cui vengono raccolti i dati, grazie anche al coinvolgimento delle aziende e degli enti del Sistema Sanitario Regionale.
"I dati contenuti nelle schede di dimissione ospedaliera - speiga l’istituto - nei certificati di morte e referti anatomopatologici, trasmessi periodicamente dalle Aziende sanitarie, rappresentano le principali fonti di alimentazione del registro, le cui funzioni primarie sono quelle di supporto alle attività di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria nonché, di supporto, agli studi e alle ricerche scientifiche in campo medico, biomedico ed epidemiologico".
Oltre 1 milione di record individuali annuali è la mole di dati che viene trattata dal registro con un complesso procedimento che unisce modalità automatizzate e professionisti esperti. "L’importanza delle informazioni trattate - precisa Ispro - e la complessità del percorso spiegano la latenza temporale tra l’elaborazione e la pubblicazione dei dati consolidati del registro, fenomeno totalmente fisiologico e in linea con quanto accade nelle altre realtà regionali, confrontabili a livello di dimensioni con la Regione Toscana, e che rappresentano il gold standard sul tema".
L’ente sanitario ha poi ricordato che nell’ultima Conferenza dei sindaci del Valdarno sono stati presentati i dati consolidati al 2019 ed è stato inoltre comunicato che sono già disponibili i dati del 2020, i quali verranno pubblicati entro 15 giorni direttamente sul sito dell’istituto".