Rfi: Medioetruria a Creti. Il no di Ghinelli e Regione

Rfi indica la località del Cortonese come soluzione migliore per la stazione. L’assessore Baccelli: "Grande delusione". Il sindaco: "Meglio non fare nulla".

Rfi: Medioetruria a Creti. Il no di Ghinelli e Regione

Rfi: Medioetruria a Creti. Il no di Ghinelli e Regione

"Non nascondo che siamo molto insoddisfatti dall’esito del tavolo tecnico sulla stazione Medioetruria". L’assessore regionale alle Infrastrutture Stefano Baccelli non usa mezzi termini per descrivere quello che è avvenuto ieri a Roma dove Rfi ha indicato Creti, nel Cortonese, come migliore soluzione per la fermata dell’alta velocità tra Firenze e Roma.

Una soluzione fortemente voluta dalla Regione Umbria che ha trovato sponda anche in Siena: "Non sono state accolte le nostre valutazioni, le nostre richieste di integrazione – continua Baccelli – volendo fare qualche esempio chiedevamo che fossero valutati come elementi positivi l’attuale presenza di infrastrutture viarie importanti come l’autostrada, la strada regionale 71 e la strada provinciale 327, cosa che non è stata presa in considerazione. Così come non sono stati presi in considerazione i vincoli idraulici che renderebbero poco praticabile la localizzazione di Creti. Il metodo è stato dunque approssimativo e per questo non condividiamo le conclusioni che non tengono i considerazione Rigutino".

Insomma, la Regione Toscana non arretra di un centimetro, nonostante il colpo basso che arriva dal ministero: "Non si può fare un’opera statale – scandisce l’assessore regionale Baccelli – su un territorio senza l’intesa con la Regione che su quel territorio ha competenza, sul tema la normativa è molto chiara. Per questo faremo le nostre opportune valutazioni quando arriveremo al confronto politico".

Ancora più dura la posizione del sindaco Alessandro Ghinelli: "La scelta di Creti è incomprensibile e di fatto renderà l’opera irrealizzabile. Ho appreso con grande sorpresa che il tavolo tecnico ha indicato Creti come la soluzione più adeguata per la localizzazione della stazione Medioetruria. Si tratta di una localizzazione priva di ogni giustificazione tecnica, logistica, geografica, urbanistica, infrastrutturale, viaria ed economica, che prefigura una ipotetica cattedrale nel deserto con i coefficienti di un’opera ottocentesca. La scelta di Creti penalizza in maniera forse definitiva la crescita turistica della Valdichiana che oggi non vince la battaglia della stazione ma diventa sostanzialmente una appendice funzionale agli interessi politici umbri in un’opera che, con queste caratteristiche, non serve a nessuno".

Federico D’Ascoli