"È tramontata la propaganda salviniana con tutte le forzature che ha prodotto". Al primo posto dell’elenco Vincenzo Ceccarelli scrive: "Raccontare che ci sono risorse a disposizione dell’Umbria per fare la stazione dell’alta velocità a Creti". Il capogruppo dem in consiglio regionale gongola dopo il responso delle urne: non solo per la vittoria del campo largo in Umbria ed Emilia Romagna, ma sopratutto perchè il nuovo corso con Stefania Proietti al timone della Regione riapre il dossier Medioetruria e inaugura una metodologia che riavvicina le due regioni. "È importante recuperare un rapporto serio e convergere su una soluzione condivisa pur tuttavia, tenendo condo che vanno rispettati alcuni parametri, indispensabili, ad esempio lo scambio ferro-ferro".
Una sottolineatura che rimanda alle caratteristiche del nodo ferroviario di Rigutino, da sempre la soluzione indicata dalle istituzioni cittadine - Comune in testa - e dalle forze politiche. In un tandem bipartisan che tiene insieme perfino la Lega. Che qui non segue la via tracciata dai tecnici del ministero di Salvini. Il leader provinciale del partito Gianfranco Vecchi la riafferma senza giri di parole. "La posizione della Lega a livello provinciale è sempre stata a favore di Rigutino, in disaccordo con le decisioni del comitato tecnico ministeriale. Restiamo coerenti con la nostra linea".
Dalle file dem Ceccarelli insiste sulla necessità di individuare una collocazione per la nuova stazione calibrata sullo scambio ferro-ferro e "da questo punto di vista, leggendo il programma della neopresidente Proietti, mi sembra che ci sia un approccio assolutamente serio e molto diverso da quello che l’ex assessore Melasecche e l’ex presidente Tesei avevano tenuto finora. Adesso ci sono tutti i presupposti per recuperare un percorso condiviso". Il percorso verso Medioetruria si riapre. Ma nel frattempo, Ceccarelli rilancia la battaglia di sempre: potenziare le stazioni di Arezzo e Chiusi con più treni veloci. "Mentre riprende il confronto sulla nuova stazione dell’alta velocità, ora è fondamentale che venga implementato il servizio dei treni veloci che si fermino negli scali ferroviari di Arezzo e Chiusi.
Un dialogo che lo stesso leader della Lega aretina auspica: "Penso che il nuovo governatore dell’Umbria avrà modo di confrontarsi con il presidente della Regione Toscana. E questo punto, essendo entrambi della stessa parte politica, immagino che non avranno difficoltà a trovare un accordo".
Fin qui le posizioni in campo rispetto a un’opera strategica per tutto il centro Italia. La ripresa del confronto tra i due governatori segna un cambio di passo rispetto alle contrapposizioni che hanno caratterizzato le relazioni istituzionali tra Toscana e Umbria nei lunghi mesi di lavoro al tavolo tecnico ministeriale. Lo strappo si era consumato negli ultimi mesi dopo l’annuncio del ministro Salvini che aveva confermato Creti come scelta definitiva per la realizzazione della stazione dell’alta velocità. Su questo, la Toscana aveva alzato il "muro" del no contestando nel merito e nel metodo la soluzione prospettata dal ministro e rilanciando il ruolo decisivo della Toscana sull’ok ai cantieri. Che per Giani, le istituzioni e i partiti aretini non sarebbero mai stati aperti in Valdichiana.
Lucia Bigozzi