Scelti gli otto giovani che parteciperanno alla scuola pastori 2025. E per la prima volta sono più femmine che maschi: sei ragazze e due ragazzi. Un segnale che la dice lunga su questa attività di allevamento che si sta tingendo sempre più di rosa. L’età media dei nuovi allievi è di 29 anni. Tre giovani provengono dalla Toscana, uno dalle Marche, uno dalla Puglia, due dall’Emilia Romagna, uno dall’Abruzzo, le province interessate sono Arezzo (1), Firenze (2), Macerata (1), Brindisi (1), Bologna (1), L’Aquila (1), Forlì-Cesena (1). Tutti giovani in possesso di titoli di studio che avrebbero loro consentito anche di intraprendere altri lavori: quattro sono laureati in varie discipline e quattro diplomati. E molti di loro avevano già una professione avviata che hanno deciso di lasciare per andare a vivere in mezzo alla natura allevando capre e pecore e producendo formaggio.
Tra loro ci sono infatti un cuoco, una fotografa documentarista, un’operatrice educativa, una casara, ma dipendente in un caseificio, una libera professionista, una cameriera e un imprenditore agricolo. Tutti sono decisi a fare il pastore, un mestiere che rischiava di scomparire prima e che il Parco attivasse questa scuola. "Il nostro scopo - spiega la presidente del Parco Claudia Mazzoli - è quello di creare con la scuola pastori nuove opportunità economiche e di lavoro, ma sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Anche quest’anno abbiamo notato nei candidati un forte interesse ad intraprendere un percorso formativo legato alla zootecnia estensiva nelle aree montane. Il Parco sperimenta ormai da tre anni insieme alle aziende agricole e all’Università questo percorso formativo professionale rendendo attuale la professione del pastore in un contesto di cambiamento climatico e con l’adozione di ausili di supporto come i cani da guardiania per la coesistenza dell’attività con la fauna selvatica predatoria.
L’obiettivo è che l’attività di pastore possa essere ben svolta anche al di fuori dei confini del Parco nelle numerose aziende agricole così da garantire il ricambio generazionale, il ripopolamento delle aree montane interne e la valorizzazione di prodotti sani". Un modello che il Parco sta esportando in tutta Italia, ma anche all’estero. Delle 74 domande arrivate quest’anno per la scuola pastori, due provengono dalla Germania e una dal Marocco. La scuola per pastori e allevatori, che partirà i primi giorni di aprile, rientra tra le attività di ShepForBio, un progetto cofinanziato dal programma Life dell’Unione Europea che ha l’obiettivo di conservare alcuni habitat di prateria attraverso la promozione e la rivalutazione delle professioni tradizionali di questi territori. Il corso si articolerà in una prima parte teorica, della durata di 23 giorni distribuiti nei fine settimana di aprile-giugno, con lezioni in classe e visite alle aziende del territorio, a cui seguirà una parte di stage pratico di 30 giorni.