GAIA PAPI
Cronaca

Rischiò di morire in sella Michele al Toscana Tour

Il sedicenne Scotto a gennaio ebbe un arresto cardiaco all’Equestrian Centre. Adesso è tra coloro che collaborano all’organizzazione del grande evento

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di Gaia Papi

Non è ancora in sella, ma non poteva mancare ad uno degli appuntamenti più importanti dell’Equestrian Center, il Toscana Tour, il più grande e conosciuto circuito di salto ostacoli italiano che ha acceso i suoi riflettori martedì e a cui stanno prendendo parte i migliori rider internazionali provenienti da oltre 30 nazioni.

Michele Scotto, il talentuoso cavaliere di 16 anni che a gennaio ha avuto un arresto cardiaco proprio mentre era in sella al suo cavallo, è tornato là dove "si era spento", come lui stesso racconta.

Dopo 24 ore in coma farmacologico e tre giorni in terapia intensiva. Dopo 18 giorni di ricovero e un’operazione per impiantare un defibrillatore sottocutaneo, oggi Michele sta bene, ma è in attesa di ulteriori controlli per capire le cause della miocardite che lo ha colpito e trovare una cura.

Quel 7 gennaio fu un fulmine a ciel sereno, decisivi per lui due fidanzati trentenni, Sara e Massimo, che avevano appena finito il corso di primo soccorso.

"E’ ancora lontano dal risalire in sella, il professore che lo sta seguendo non ha creato false illusioni, ma comunque parla di una risoluzione nel tempo. Michele non si è mai abbattuto e il mondo equestre lo sta coinvolgendo in diverse attività. Del resto è impossibile tenerlo lontano dai cavalli" racconta Massimo, il padre.

Un amore che Michele ha avuto da quando è nato, da quando, invece che con le macchinine, giocava con le miniature dei ronzini. E proprio questo amore "Lo ha spinto a vendere il suo cavallo. "Se tutto va bene Michele dovrà stare fermo per quattro mesi, troppo tempo per l’animale. Lo ha fatto solo per il suo bene, è stato molto difficile separarsene" continua a raccontare il padre.

"Quando martedì è entrato all’Equestrian Center aveva sicuramente il cuore in gola. Inutile parlare dell’amaro in bocca. Questo per lui sarebbe stato il primo Toscana Tour da professionista, un importante trampolino di lancio".

Ma la forza di Michele è anche questo, mai abbattersi e vivere ogni circostanza della vita come un’opportunità. E infatti quando è stato contattato, per la sua competenza sul campo e la conoscenza dell’inglese, da una selleria locale per collaborare durante questi giorni di gare, ha accettato senza pensarci su un attimo.

"E’ un modo per conoscere cavalieri e per continuare a farmi esperienza, se pur diversa" ha detto Michele al padre.

Esperienze diverse, come quella in cui è stato protagonista la scorsa settimana , quando ha posato per un servizio fotografico come testimonial di un master del cavallo.

Michele non perde le speranze; il 21 aprile tornerà ad Ancona per ulteriori controlli. Ma niente e nessuno gli farà affievolire l’amore che ha per i cavalli e questo sport. "Se non potò più salire in sella vorrà dire che diventerò testimonial di quanto mi è accaduto. Racconterò la mia storia, magari potrà aiutare qualcuno".