MARCO CORSI
Cronaca

Rischio idraulico, il piano. Nuove risorse dalla Regione

In arrivo 500mila euro per i lavori di messa in sicurezza del Borro Rantigioni. Il primo intervento nel 2022, ora i lavori sul tratto finale e quello tombato.

Borro di Rantigioni è interessato dal secondo lotto di lavori finanziati dalla Regione

Borro di Rantigioni è interessato dal secondo lotto di lavori finanziati dalla Regione

La Regione Toscana investe nella sicurezza e nello sviluppo delle comunità locali. Sono 8 milioni e 785mila euro i fondi destinati alla realizzazione di opere pubbliche in 11 Comuni distribuiti in 7 delle 10 province toscane, grazie agli accordi di programma siglati dal presidente Eugenio Giani insieme ai sindaci dei territori interessati. Tra gli interventi più significativi figura quello nel Comune di Castelfranco Piandiscò, nell’area dell’Unione dei Comuni del Pratomagno, dove la Regione ha stanziato 500mila euro per il secondo lotto dei lavori di mitigazione del rischio idraulico sul Borro di Rantigioni, nella frazione di Faella. Risorse che si aggiungono ai 450mila euro già assegnati nelle precedenti annualità. Il Rantigioni è un corso d’acqua che in passato ha causato numerosi disagi e danni, spingendo il Comune e la Regione ad avviare nel 2022 un primo intervento di messa in sicurezza del valore di 1,3 milioni di euro, con la realizzazione di una cassa di espansione e un innovativo sistema di rallentamento delle acque. Tuttavia, per garantire la completa sicurezza idraulica della zona è necessario completare anche la sistemazione della sezione idraulica del tratto finale e del tratto tombato. Grazie a questo ulteriore stanziamento, i lavori proseguono e la loro conclusione è prevista per metà 2025.

"Il secondo lotto dei lavori sul Borro Rantigioni rappresenta un passo fondamentale in un progetto articolato, già finanziato nel primo lotto e destinato a proseguire con il terzo" ha commentato il sindaco di Castelfranco Piandiscò, Michele Rossi. "Siamo di fronte a un investimento complessivo di quasi 4 milioni di euro, un intervento strutturale davvero significativo e determinante per garantire la sicurezza idraulica della frazione di Faella, già duramente colpita in passato da eventi di dissesto". Come noto e come testimoniato dall’evento dell’ottobre 2013, il rischio idraulico dell’abitato di Faella è dovuto alla presenza di un tombamento che subito a monte dell’edificato raccoglie, in modo insufficiente , le acque del Borro di Rantigioni. Per superare questa criticità sono state progettate e completate le opere per la realizzazione di una cassa di espansione in derivazione sul Borro, che ha una capacità di laminazione di circa 3000 metri cubi.

Marco Corsi