Nel dicembre 2020 era stato condannato in via definitiva a otto anni di reclusione dalla Cassazione per bancarotta fraudolenta. Ora Samuele Landi, 56 anni, riparte alla carica e si oppone alla sentenza che dichiarava lo stato di insolvenza di Eutelia nella primavera del 2010.
Dodici anni dopo il crac, l’udienza al tribunale di Arezzo, sezione fallimentare, è fissata per il prossimo 13 luglio di fronte al presidente del collegio giudicante Federico Pani. Nel ricorso curato dall’avvocato Mariacarla Giorgetti del Foro di Milano l’ex amministratore delegato dell’azienda aretina di telecomunicazioni chiede la rimessione in termini per potersi opporre all’insolvenza.
Nel documento la difesa di Landi elenca le motivazioni per le quali il tribunale dovrebbe riaprire il caso. Ossia perché non gli sarebbe stato concesso il diritto a difendersi entro i trenta giorni dalla sentenza, come previsto dalla legge fallimentare: "Per ragioni contingenti e attinenti alla realtà aziendale sottoposta alla sua gestione – si legge nel documento di opposizione – nel momento in cui il Tribunale di Arezzo notificava la sentenza di fallimento, momento da cui decorre il termine previsto dal decreto legislativo 2701999 per l’impugnazione del pronunciamento, il signor Landi si trovava a Dubai (Emirati Arabi). La situazione gli ha chiaramente impedito di prendere cognizione dell’importante provvedimento del Tribunale e organizzare prontamente la difesa".
Insomma, secondo Landi, la sua permanenza a Dubai non è una latitanza, vista anche la condanna passata in giudicato due anni fa, ma una presenza all’estero legata alla gestione aziendale. Tesi sulla quale sarà chiamato a esprimersi il giudice fallimentare al quale Landi chiede anche di entrare nel merito dell’insolvenza dichiarata dodici anni fa: "È evidente che l’insolvenza predicata dal Tribunale è stata accertata sulla base di una ricostruzione errata e comunque unilaterale fornita dall’Agenzia delle Entrate – si legge ancora nel ricorso presentato da Landi – che non teneva in considerazione dell’evidente contenzioso che la Società aveva legittimamente posto in essere. Va soggiunto che molte delle opposizioni registrate ed indicate dall’esperto nominato da Eutelia sono ancora sul iudice determinando l’incertezza in ordine al reale ed effettivo importo del credito di cui l’Agenzia delle Entrate si dice titolare".
Tra un mese la storia di Eutelia e del suo crac potrebbe cambiare radicalmente. Oppure no.
Federico D’Ascoli