LUCA AMODIO
Cronaca

Rissa, in Questura un tifoso aretino. Sotto esame i filmati girati sui social. Video registrati dai palazzi intorno

La posizione del supporter amaranto è ancora incerta: caccia agli ultras della Ternana piombati sulla via. Nessuno si è rivolto al pronto soccorso, gli ostacoli per il riconoscimento. Aste delle bandiere come mazze.

Rissa, in Questura un tifoso aretino. Sotto esame i filmati girati sui social. Video registrati dai palazzi intorno

La posizione del supporter amaranto è ancora incerta: caccia agli ultras della Ternana piombati sulla via. Nessuno si è rivolto al pronto soccorso, gli ostacoli per il riconoscimento. Aste delle bandiere come mazze.

Le immagini ci sono. E sono in Questura. Così come un tifoso amaranto: ieri è stato sentito dagli investigatori. La sua posizione è in corso di accertamento. La polizia è sulle tracce degli ultras della Ternana che domenica hanno dribblato il percorso prestabilito - quello scortato, con l’uscita ad Arezzo - per piombare sui tifosi amaranto prima del fischio d’inizio della partita. Il loro arrivo in via Tricca - da Monte San Savino - è tutto filmato e adesso è materiale su cui si sta confrontando la Digos aretina con quella ternana. Preziosi i video realizzati da alcuni cittadini dai palazzi della zona. In quei fotogrammi c’è il via vai prima dello scontro.

L’obiettivo è identificare i tifosi che domenica sono stati protagonisti del blitz delle 13 culminato nel parapiglia con gli avversari. Sono volati fumogeni, petardi e ci sono state urla e brevi inseguimenti. Qualcuno era "armato" con le aste di una bandiera. Lo scontro avviene a volto coperto. A nascondere l’identità maschere, sciarpe e cappucci. Difficile riconoscere i partecipanti. Impossibile, forse. Anche perché lì per lì, la priorità della polizia è stata quella di disperdere la baraonda.

Un secondo dopo però gli investigatori hanno iniziato a raccogliere le informazioni. Un tifoso del Cavallino è stato convocato in Questura. Si trovava in in via Tricca ma non è detto che fosse lì durante il parapiglia, che possa aver partecipato. Tutto dovrà esser accertato: intanto quel che ha detto agli agenti è un punto sul quale potrebbero svilupparsi le indagini. La pietra miliare rimane invece quel filmato: quella clip di circa 30 secondi registrata all’ora di pranzo. Acquisito anche il girato della telecamera di videosrveglianza del distributore.

Al setaccio ogni fotogramma. C’è però un problema: le immagini più nitide, quelle che grosso modo possono contribuire all’identificazione, non riprendono gli scontri ma soltanto l’arrivo dei tifosi ternani. Un problema - almeno dal punto di vista dell’accertamento delle responsabilità - visto che collegare i due fatti in un’ aula di tribunale non è così immediato. Intanto perde quota l’ipotesi di uno scontro programmato tra le tifoserie anche se la pianificazione degli umbri non è stata improvvisata.

Ad aiutare gli investigatori non ci sono nemmeno referti medici. Nessuno dei tifosi coinvolti nello scontro - come spesso succede in questi casi - si è rivolto alle cure mediche al pronto soccorso aretino. Tantomeno ci sono stati interventi del 118 sul posto.

Dopo quei minuti di "agitazione" tutto andato avanti, senza intoppi con la partita che è iniziata in orario. Come se nulla fosse successo. Non per la Questura che continua la ricerca.