Arezzo, 20 maggio 2021 - Gli espositori, sia pur non compatti, chiedono il Prato. I commercianti, gli antiquari e le associazioni reclamano il centro. Il nuovo Prefetto non è ancora arrivato ma già sulla sua scrivania campeggia una di quelle pratiche che chi l’ha preceduta conosce bene, a memoria perfino. Il destino dell’Antiquaria. La vecchia Fiera ha dimostrato a maggio uno scatto da ragazzina ed è ripartita bene: ma già il calendario guarda avanti.
«Abbiamo detto all’assessore che dobbiamo ritornare subito in centro: ci sono negozi di antiquari che stanno per chiudere». Paolo Burzi, presidente dell’associazione Vasari, dà voce alla categoria. «C’è chi ha aperto fondi nuovi e ancora non ha visto una Fiera» brontola amareggiato. Da parte sua l’associazione commercianti ha già chiesto sabato un incontro urgente con l’assessore e il sindaco.
«Siamo lieti che la Fiera sia ripartita, anche se al Prato: chiediamo ora altrettanto coraggio per reimmetterla sul suo percorso» conferma la vicedirettrice Catiuscia Fei. Una patata non più bollente ma calda e che in parte è legata anche alla staffetta prefettizia: ma stavolta la data cade bene, non prima del 6 giugno. E in ogni caso il quadro complessivo sembra in netto miglioramento, in quella data ci saranno riaperture già fissate e perfino il rientro nelle sale interne di bar e ristoranti: quindi un evento all’aperto non dovrebbe fare paura.
La corsa delle riaperture è iniziata ieri sera: con i ristoranti a tirare le 23, sfruttando il nuovo coprifuoco fino all’ultimo sorso. Ma di nuovo è un’occasione solo per chi ha spazi esterni, gli altri, come le stelle, stanno a guardare. Così come rimangono in castigo quei locali che vivono sulla notte, come il Nabòo, per i quali le 23 è l’alba. Però la macchina si è riaccesa. O si è spenta.
Ieri è arrivata la conferma di quanto vi avevamo anticipato: il nuovo orario della Ztl dei tavolini, fin da venerdì. La chiusura del traffico resta confermata per le 19, la chiusura per le 23: per la polizia municipale un’altra ora da coprire e non sarà l’ultima. Perché il Comune assicura che terrà conto delle variazioni del coprifuoco: quindi avanti almeno fino a mezzanotte non appena le lancette saranno di nuovo riposizionate.
Ma non per tutti è la stessa cosa: ci sono infatti fior di bar che ancora non riapriranno, malgrado la zona gialla e l’allentamento delle maglie. Fìno al primo giugno restano proibiti il bancone e le sale interne. Tra i bar che resteranno ancora chiusi fino ad allora c’è quello nella galleria della multisala. Multisala che invece da oggi riapre i battenti. E lo fa di slancio.
Sei film già al debutto, raschiando il barile delle uscite che ancora non fioccano, con proiezioni anche dopo le 20. La rete (la trovate nelle nostre pagine di spettacolo) prende il largo con i capisaldi: un cartone animato, un horror, un film strappalacrime, un film di qualità e uno molto atteso, quello su D’Annunzio. I blockbusters arriveranno, i più da luglio, per un’estate che dovrebbe per una volta essere ricca anche di «prime».
Riapre con la doppia misurazione della temperatura, per entrare in galleria e poi al cinema, forse per scongiurare ricadute sulla scala mobile: e ridà slancio finalmente al centro commerciale che esce da una marcia nel deserto da esaurimento. Non riaprono ancora le piscine all’aperto, che pure lo potrebbero fare ma hanno deciso di partire dai primi di giugno, sperando che il tempo gli dia una mano. I matrimoni gonfiano le vele ma tremano all’ultima comunicazione in arrivo: il numero degli invitati per le cerimonie, appese al comitato tecnico scientifico.
E riaprono le Rsa ai parenti: ci vuole la vaccinazione o un tampone positivo nelle ultime 48 ore, quindi la famosa carta verde. Un uscio alla volta la città torna ad accendersi come un presepe. E a tenere banco nei prossimi giorni sarà proprio la scelta sulla Fiera. Un po’ perché è il volano della città. Un po’ perché stavolta avrebbe il sapore della festa di ripartenza: sorta di ballo delle debuttanti nel mondo nuovo.