![Quattro gli attacchi sferrati alle greggi di ovini di due imprese agricole rispettivamente delle frazioni di Traiana e Cicogna: cinque i capi sbranati Una situazione alla quale gli allevatori sono ormai rassegnati Quattro gli attacchi sferrati alle greggi di ovini di due imprese agricole rispettivamente delle frazioni di Traiana e Cicogna: cinque i capi sbranati Una situazione alla quale gli allevatori sono ormai rassegnati](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MzEwZmIwYTUtMjAwMC00/0/ritorna-lincubo-dei-lupi-due-aziende-attaccate-cinque-pecore-sbranate.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Quattro gli attacchi sferrati alle greggi di ovini di due imprese agricole rispettivamente delle frazioni di Traiana e Cicogna: cinque i capi sbranati Una situazione alla quale gli allevatori sono ormai rassegnati
Passano i mesi, l’autunno entra nel vivo e i lupi tornano a colpire negli allevamenti sulle colline di Terranuova Bracciolini. Quattro gli attacchi sferrati alle greggi di ovini di due imprese agricole rispettivamente delle frazioni di Traiana e Cicogna. Nel primo caso ne ha fatto le spese per l’ennesima volta l’impresa di Edigio Marcia con due capi di razza sarda sbranati il 29 ottobre e il 4 novembre; nel secondo assalto compiuto negli stessi giorni nell’allevamento Ascione sono state lasciate sul terreno tre pecore. Uno stillicidio di incursioni che come sempre è stato certificato dai tecnici del Dipartimento della prevenzione, sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare della Asl Toscana Sud Est che hanno esaminato le carcasse, confermato le conseguenze dei raid e trasmesso gli atti all’amministrazione comunale terranuovese per le determinazioni di rito. Ovvero l’ordinanza del sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, ai titolari delle due aziende di provvedere a sotterrare i resti. Una prassi ormai consolidata per gli allevatori della Val d’Ascione che spesso devono fare i conti con le razzie dei predatori. L’ultima in ordine di tempo era stata subita da Marcia a fine agosto quando il gregge fu decimato di ben 12 esemplari, causando notevoli perdite e la successiva presa di posizione del sindaco Sergio Chienni. Con una lettera aperta all’assessora regionale ad Agricoltura, Caccia e Pesca Stefania Saccardi, il primo cittadino aveva chiesto azioni concrete e strategie efficaci per salvaguardare le aziende del comparto. I danni economici infatti sono rilevanti perché, oltre alla perdita degli animali e al loro smaltimento, gli imprenditori si trovano a dover fronteggiare emergenze logistiche. A cominciare dalla necessità di tenere al chiuso ovini abituati allo stato brado per difenderli dai lupi che colpiscono ad ogni ora del giorno e non esitano a presentarsi vicino alle case. Altra conseguenza negativa lo stress subito dal bestiame con il decremento conseguente della produzione di latte e il rallentamento della filiera casearia. Criticità irrisolte denunciate a più riprese dalla Coldiretti di Arezzo che sollecita interventi decisivi per la gestione dei lupi anche per evitare l’abbandono delle zone collinari e montane da parte dei pastori custodi dell’ambiente, della tradizione e della biodiversità grazie al recupero di storiche razze italiane di mucche, capre e pecore.