REDAZIONE AREZZO

Rivolta commercio, Chiassai: "I negozianti hanno ragione, ci vuole un anno bianco fiscale"

La presidente della Provincia attacca: "Gi esercenti pagano colpe di altri. E i vantaggi vanno ai centri commerciali: perchè non limitarli a favore della piccola distribuzione?"

Chiassai

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Arezzo, 21 novembre 2020 - La Presidente della Provincia e Sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini: "Indispensabile un anno bianco fiscale. Pieno sostegno alle attività commerciali del territorio colpite dalle misure restrittive delle seconda ondata covid" “Sono al fianco dei commercianti e delle attività del territorio a forte rischio di incorrere in un disastro economico senza precedenti - afferma Silvia Chiassai Martini -Non è più il tempo del silenzio, occorre parlare con una voce unica che, per quanto la situazione sanitaria sia tragica, denunci l’incoerenza e la pericolosità in prospettiva delle scelte effettuate dal Governo. Le imprese chiedono di lavorare, non di usufruire di ristori che non bastano a colmare il danno dei fatturati mancati. La gravità della situazione sanitaria è il risultato di scelte sbagliate nella gestione del fenomeno che sono sotto gli occhi di tutti e non è accettabile che siano i commercianti a pagare per l'incapacità dimostrata in questi mesi. 

I costi che queste attività stanno pagando sono causati anche dalla mancanza di soluzioni sul distanziamento nei trasporti pubblici, di un’organizzazione sanitaria non adeguata con cronici ritardi sulla capacità di tracciamento del virus, all’assenza di una campagna di prevenzione con uno screening di massa sulla popolazione. Macro- errori nella gestione della pandemia che oggi si ripercuotono sulle piccole realtà commerciali e imprenditoriali con un preoccupante impoverimento dei territori e delle comunità.

Non è l'acquisto di beni nei negozi di quartiere che aumenta la diffusione dei contagi, attività che si sono da subito attrezzate, come era giusto, con investimenti importanti, per adeguarsi alle direttive e garantire la massima sicurezza possibile ai loro clienti. Inoltre è ulteriormente inaccettabile che si permetta invece di mantenere l'apertura dei grandi centri commerciali, gestiti da grossi gruppi e dalle multinazionali che continuano a vendere prodotti che i piccoli commercianti non possono fare, in una situazione ambientale sicuramente più rischiosa. Tutto questo sta generando anche lo spostamento dei consumi da un settore ad un altro, che rischia di generare per sempre, l'abbassamento delle saracinesche, un danno per le famiglie, il mondo del lavoro e per le nostre comunità.

Una disparità di trattamento nei confronti del commercio al dettaglio che alimenta rabbia e sconforto tra gli operatori economici. Il governo potrebbe fare come in altri Paesi Europei che stanno valutando di non consentire più la vendita di alcuni prodotti nei grandi centri a vantaggio delle botteghe di vicinato proprio per ridurre il rischio di assembramento e di diffusione del virus, che dovrebbe dare respiro ai commercianti. Le decisioni attuali compromettono il tessuto fondante della nostra economia, formata da piccole e medie imprese, molte ancora a gestione familiare. Nel rispetto della salute pubblica non possiamo pensare di distruggere l’economia e, in particolare, il settore dei commercianti che significherebbe la morte delle nostre città. E’ indispensabile un’azione forte affinché il Governo si renda conto che non è questa la direzione giusta per uscire dalla pandemia. Come Sindaco di Montevarchi, la nostra Amministrazione già nel primo lockdown, è intervenuta concretamente con una riduzione del 20% della TARI per tutte le attività costrette a chiudere o colpite da provvedimenti restrittivi.  Abbiamo posticipato il pagamento delle rata di acconto dell’Imu e il pagamento della Tari, abbiamo deciso l’esenzione dal pagamento della cosap dal 1 marzo al 31 dicembre, che verrà prorogata, per le attività commerciali fisse e ambulanti, con possibilità di ampliare l’occupazione di suolo pubblico. Misure prese pensando alla tutela di chi gestisce una realtà in prima persona, rischiando sulla propria pelle, ma che rappresenta un patrimonio inestimabile di benessere per l’intera comunità.

In questa fase siamo nuovamente pronti a fare la nostra parte dando la possibilità di estendere la rateizzazione a 72 rate dei tributi, adeguandoci a dicembre alla Legge di bilancio 2020, facendo quindi, tutto quello che è in nostro potere per aiutare le imprese".