REDAZIONE AREZZO

Rivoluzione Agorà: fuori i vertici indagati, chi subentra

E' stata l’Asl a chiudere la Rsa di Stia dopo un’ispezione della commissione di vigilanza. I subentrati non escludono un’azione di responsabilità verso i vecchi amministratori

Casa di riposo (Foto archivio)

Arezzo, 22 giugno 2021 - E’ rivoluzione Agorà nel mentre si precisano i motivi che hanno portato alla chiusura della Rsa di Stia e nella giornata in cui agli Antei di Pratovecchio si è svolta l’assemblea cui hanno partecipato azienda, Comune e familiari degli ospiti. Non invitate le operatrici della struttura che hanno manifestato all’esterno del teatro inalberando striscioni. Rivoluzione dicevamo. Il nuovo presidente del gruppo è adesso Roberto Tassino, di Perugia, che era a capo di una delle strutture affiliate.

E’ cambiato radicalmente anche il consiglio di amministrazione dal quale sono stati estromessi due degli arrestati, il dominus Daniele Mazzetti e Letizia Beoni; e uno dei dieci denunciati, l’ex presidente della Provincia Roberto Vasai. Il nuovo Cda ha avviato da subito una verifica a largo raggio per capire se esistono le condizioni per tenere insieme il sistema o se invece la gravità della situazione porterà ad altre scelte. Non viene nemmeno esclusa l’opzione di un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori.

Un nuovo Cda è stato eletto anche dall’assemblea dei soci di «Residenza San Carlo Borromeo», la cooperativa che gestisce i servizi all’interno della Rsa di Stia. Tassino ha spiegato che «non vi è alcuna misura di sequestro né nei confronti del Consorzio, né di Residenza San Carlo Borromeo» e che i provvedimenti giudiziari scaturiti dall’inchiesta riguardano soltanto le persone coinvolte.

Quanto allo stop della Rsa, è sempre il nuovo presidente Tassino a chiarire l’accaduto. Tutto parte da una visita del 9 giugno scorso effettuata dalla commissione di vigilanza della Asl. In essa, ricostruisce Tassino, è stato rilevato «che la struttura non possiede più i requisiti strutturali previsti dalla normativa». Per questo «sono state attivate le procedure del caso da parte delle Istituzioni coinvolte».

Non c’è alcun collegamento, sostiene Tassino, tra la chiusura e le vicende giudiziarie. Intanto, come è emerso dall’assemblea agli Antei, sono già operativi i tavoli con le istituzioni e i sindacati per trovare soluzioni che consentano di mantenere i posti di lavoro e di non allontanare troppo gli anziani, oltretutto considerando le comprensibile resistenze manifestate dai familiari nel caso di trasferimenti in luoghi lontani dal Casentino (si è parlato anche di Prato).

Fuori dal teatro la protesta delle operatrici con slogan e striscioni: «Una data da ricordare, il giorno dove i grandi decidono il destino dei deboli, i nostri anziani. Siamo qui, siamo noi. Noi tutte le operatrici della Rsa San Carlo Borromeo di Stia». Dipendenti per le quali al momento non ci sono prospettive concrete per il reinserimento»