LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Rondine, la marcia dei 4 mila : "Qui per costruire la pace". I ragazzi che non si arrendono

Chiara e Ambra, studiano al Redi il metodo della Cittadella per superare i conflitti: "Ci ha fatto crescere". In cammino il sindaco Ghinelli, il vescovo Migliavacca. Slogan e cartelli contro le guerre. Il racconto .

Rondine, la marcia dei 4 mila : "Qui per costruire la pace". I ragazzi che non si arrendono

Rondine, la marcia dei 4 mila : "Qui per costruire la pace". I ragazzi che non si arrendono

Chiara e Ambra, quasi diciotto anni, marciano fianco a fianco. Una in piedi, l’altra su una carrozzina, amiche per sempre. Negli occhi hanno la luce di due ragazze che non si arrendono, che ci mettono la faccia per provare a invertire la rotta. Sono due "combattenti", non con le armi ma con la forza delle idee. "Ci siamo per dimostrare che ci preoccupiamo di quello che succede nel mondo e cerchiamo di fare qualcosa", spiega Chiara e Sara rilancia: "Se tutti portassero un contributo saremmo un oceano di persone". Loro ci provano nella quotidianità, tra gli amici e i social, a scuola. Frequentano il quarto anno a Rondine, dal liceo Redi e studiano il "metodo" per superare i conflitti. Due ragazze che diventano la bandiera di giovani arrivati da tutta la Toscana, scuole protagoniste. Due ragazze che non girano la testa dall’altra parte "perchè ciò che succede lontano da noi, potrebbe accadere anche qui se non difendiamo la pace". Due ragazze così, sono un passepartout sicuro per ciò che verrà nelle loro vite e in quelle dei quattromila marciatori di Rondine. Slogan, cartelli, musica a dare il ritmo al serpentone colorato che si muove sulla Setteponti dal parcheggio ex Ipercoop fino al borgo alle porte di Arezzo.

Dieci chilometri lungo i quali si parla, ci si confronta, si ragiona senza fretta. "Non è vero che noi non ci interessiamo alla politica, il punto è che ci sono stereotipi dentro i quali i politici vorrebbero rinchiuderci: veniamo interpellati solo per dire se siamo o no a favore dei gay o della cannabis legalizzata. Noi vogliamo partecipare, manifestare il nostro pensiero e portare un contributo". Già la politica. Ma qui non ci sono "cappelli" politici eppure la politica corre nei ragionamenti dei ragazzi. E tuttavia ha un volo alto, punta all’idea di cambiare le cose. Con loro cammina il sindaco Alessandro Ghinelli che porta l’abbraccio della città: "La politica deve fare la sua parte per aprire sentieri di pace e i sindaci sono le sentinelle più informate del territorio".

Poco distante il vescovo Andrea Migliavacca dialoga coi ragazzi e osserva: "È un anno di cammino profondo, dagli 800 anni delle Stimmate al prossimo Giubileo e la marcia con tanti giovani è un grande momento". Alla marcia si unisce anche l’europarlamentare di Fi Renata Polverini. "È un momento delicato per il mondo, è doveroso essere presenti a momenti di pace". Porta l’adesione di Antonio Tajani che presto sarà a Rondine. Ha risposto sì alla lettera-appello indirizzata ai big nazionali della politica: sperimentare il modello della Cittadella per superare i conflitti e lavorare per il bene comune. Lo hanno già fatto Elly Schlein con la visita al borgo e lo faranno a breve anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, e sono già avviati contatti con i vertici di Fratelli d’Italia. Già, la politica. Che qui, tra i ragazzi in marcia si traduce in tre parole-chiave: speranza, impegno, partecipazione.

Chiara e Ambra arrivano al traguardo con lo stesso sorriso della partenza. "Stiamo sperimentando il metodo Rondine e abbiamo imparato ad ascoltare di più, a capire che ci possono essere opinioni diverse dalle nostre e pure quelle possono essere giuste per affrontare un conflitto e trovare un punto di incontro".

La vera sfida per la pace, parte da qui.