Una Rsa abusiva nel cuore della campagna cortonese. È quanto è stato scoperto e accertato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo che hanno provveduto a denunciare il proprietario della struttura, ufficialmente censita, sulla carta, come agriturismo. Nei guai anche il personale che ci lavorava. I finanzieri sono arrivati alla struttura dopo un attento lavoro di indagine che, negli ultimi mesi, ha visto intensificato il numero dei controlli mirati a contrastare l’abusivismo e il "lavoro nero". L’attività assistenziale della struttura sarebbe iniziata non molti mesi fa. Probabilmente nata con finalità turistiche, si sarebbe poi trasformata, con il tempo, in una sorta di Rsa. Stando ad alcune indiscrezioni, la struttura si sarebbe anche pubblicizzata negli ultimi tempi su internet proprio come "casa-famiglia per anziani" offrendo servizi a persone ultrasessantacinquenni "con ridotta autonomia ed un elevato bisogno di assistenza alla persona che non necessitano di presentazioni sanitarie complesse". La struttura, invece, secondo le fiamme gialle, coordinati dal comandante Emilio De Gregorio, era "priva di ogni autorizzazione amministrativo-sanitaria ed era svolta in assenza di personale medico e assistenziale specializzato, come invece previsto dalla normativa". I militari della finanza hanno svolto il sopralluogo insieme ad una commissione del dipartimento prevenzione dell’Azienda Usl Toscana sud est. Al suo interno erano ospitati 10 anziani, alcuni di loro, per altro, anche non autosufficienti. Ad occuparsi di loro sono stati trovati 3 lavoratori, di cui due totalmente in nero. I tre dipendenti non avrebbero avuto nemmeno le competenze specifiche per svolgere l’assistenza professionale che occorreva. "Venivano all’occorrenza somministrati farmaci senza la presenza di personale specializzato abilitato a farlo", spiegano ancora dal comando provinciale della guardia di finanza.
"La struttura, benché ufficialmente inquadrata come agriturismo, forniva di fatto un’attività assistenziale nei confronti di anziani a fronte del pagamento di una cospicua retta mensile, pari a circa 2 mila euro". Ma c’è di più. "È stata inoltre accertata l’inidoneità dello stato del fabbricato, carente dei più elementari requisiti in materia di sicurezza sul lavoro, nonché la completa non autosufficienza di alcuni degli ospiti presenti nella struttura". Inevitabile la sospensione immediata dell’attività, ma sono scattate anche denunce penali. I lavoratori individuati e il proprietario dell’immobile sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di "esercizio abusivo di una professione". "In relazione ai lavoratori in nero – confermano ancora dal comando provinciale della guardia di Finanza - si è inoltro proceduto alle dovute segnalazioni all’ispettorato del lavoro, per l’irrogazione delle sanzioni previste".