Saccheggiano un'auto dopo lo shopping al centro commerciale, prelevano le buste piene di griffe, e poi scappano lungo l’A1: dopo l’alt della stradale, provano a tagliare la corda ma si scontrano con l’auto della polizia. In tre sono finiti in manette.
È stata una giornata movimentata quella di giovedì per la polizia stradale di Arezzo. Tutto inizia nel Valdarno fiorentino. Tre giovani cileni, senza fissa dimora, ma che orbitano nella capitale, hanno fatto razzia in un'auto, quella in cui i proprietari avevano da poco fatto shopping all’outlet The Mall di Reggello. Una spesa di griffe con sciarpe, cappelli e quant’altro per un valore complessivo di qualche migliaio di euro. Un bottino goloso per i tre che arraffato la merce senza pensarci troppo e poi si sono messi alla guida in direzione sud, verso Roma, probabilmente per tornare a casa dopo la gita toscana.
Nel mentre era però arrivata una segnalazione alla stradale e così gli agenti si sono messi a braccare i tre lungo l’autosole. Quel che è accaduto lungo i chilometri dell’A1 non è stato ancora diramato in una nota ufficiale della questura ma da quel che trapela sembrerebbe che si sia stato anche una sorta di inseguimento nel tratto aretino dell’autostrada, tra Civitella e Bettolle.
L’auto dei farabutti si sarebbe in un primo momento fermata dopo esser stata braccata per qualche chilometro. A quel punto i tre avrebbero provato a ripartire ma senza speranza visto che si sarebbero scontrati con la vettura della stradale. E dopo la botta il loro mezzo si è arenato lasciandoli a piedi. A quel punto sono scattate le manette per tutti e tre.
Ieri in mattinata la piccola batteria è stata giudicata per direttissima al tribunale di Arezzo. Gli agenti della stradale hanno raccontato davanti al giudice Filippo Ruggiero quel che è accaduto. Il tribunale ha convalidato l’arresto ma ha trasmesso gli atti a Firenze visto che lì è stato commesso il fatto e lì dovrà essere giudicato dai giudici del capoluogo. Per il giovane con precedenti penali è stata applicata la custodia cautelare in carcere mentre gli altri due se la sono cavata con l’obbligo di dimora nel comune di Roma.