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di Lucia Bigozzi
Quando si dice "prendedre il toro per le corna". A Castiglion Fiorentino hanno deciso di dare un ritocco al vecchio detto e il toro lo metterranno direttamente sul braciere. Ad accendere la "miccia", anzi il fuoco, sarà un ospite d’eccezione: Arrigo Sacchi, protagonista nel pomeriggio (Parco Pertini alle 18) dell’anteprima del Santucce Storm Festival. Il mister del Milan dei record, ha una consuetudine con la città del Cassero, nata dal feeling con il sindaco Mario Agnelli che nel 2017 lo chiamò sul palcoscenico del teatro “Spina” al Gran Galà dello Sport.
Feeling che si è consolidato in occasione del Premio internazionale Fair Play Menarini. E così il mister rossonero ha detto sì all’invito del primo cittadino e oggi torna a Castiglioni per una giornata dedicata al racconto di una carriera straordinaria, con il gran finale a Montecchio Vesponi, a tavola con la comunità sportiva della Castiglionese calcio, dai dirigenti ai tifosi passando per i "semplici" buongustai. Una città in festa per celebrare la vittoria del campionato di calcio e la promozione in Eccellenza. Il piatto unico è il "Toro chianino cotto alla castiglionese", e la differenza la fa una ricetta top secret che i cuochi custodiscono gelosamente. Si sa solo che il segreto sta in una "bagnatura" con spezie, olio, aceto nella quale il toro verrà avvolto durante la cottura sul braciere alimentata da quaranta quintali di legna. Il "gigante bianco" arriva da un allevamento della Valdichiana e siccome per cuocerlo servono dalle 16 alle 24 ore, stasera a tavola mister Sacchi e i castiglionesi gusteranno un esemplare di dimensioni più piccole e già pronto. Nel bel mezzo della cena, il tecnico del gioco a zona avvierà la cottura del toro da due quintali e mezzo che sarà servito nelle serate di sabato e domenica.
"L’idea era quella di condividere con tutti i castiglionesi l’impresa sportiva di quest’anno che ci riempie di orgoglio e siccome la sagra della chianina c’è già, abbiamo pensato al toro chianino ma secondo la nostra cucina, in modo da rendere esclusivo l’evento. L’aspetto bellissimo è il coinvolgimento di tante realtà castiglionesi, a cominciare dall’azienda Menci, da sempre vicina alla società sportiva, che ha messo a disposizione materiali e tecnici per allestire e mettere a punto il braciere. Senza il loro supporto non ce l’avremmo fatta", spiega Stefano Frescucci, vicepresidente della Castiglionese calcio.
La partecipazione è stata contagiosa e nel quartiere generale della Polisportiva Montecchio Vesponi che ha messo a disposizione area e operatività, gli uomini della società sportiva hanno organizzato e fatto il resto insieme ai tre Rioni e i Circoli del territorio. "Sarà il nostro anno zero e siamo emozionati perchè nei piani c’è la calendarizzazione della sagra in modo da ritrovarsi ogni anni per condividere un momento di socialità legato alle attività con la squadra ma anche con le giovanili e il vivaio con centinaia di ragazzi che curiamo con grande attenzione", aggiunge Frescucci. Un Club nato nel 1919 che guarda al futuro spostando in avanti l’asticella dei traguardi e che da stasera accoglie i castiglionesi alla festa popolare. E chissà se Arrigo Sacchi e il sindaco Agnelli (di fede juventina) a un certo punto della serata, improvviseranno qualche passaggio con il pallone, proprio davanti al toro sul braciere.