di Dory d’Anzeo
La sorpresa che non ti aspetti dopo un weekend scandito dalla pioggia: il primo fine settimana di saldi è andato meglio del previsto. Ciò non significa che si possa esultare. Le aspettative alla partenza erano veramente basse, complici una serie di fattori, due su tutti: la pandemia ancora in corso e la data di inizio insolita, il 30 gennaio, dopo un mese di vendite promozionali. Eppure, conferma da Confcommercio Paolo Mantovani: "L’appeal dei saldi non è andato perso. Questi primi giorni sono oltre le nostre aspettative, secondo me per due motivi in particolare: in primo luogo, come ci aspettavamo, il clima ancora inclemente orienta verso l’acquisto di capi invernali. Se le temperature fossero state più miti, i clienti avrebbero potuto proiettarsi già verso gli acquisti per la nuova stagione. Inoltre, ci ha aiutati il fatto di essere in zona gialla. Dopo tanto tempo chiusi in casa, finalmente c’è la possibilità e la voglia di andare in giro per vetrine".
Siamo comunque molto lontani dal ‘tutto va bene’, avverte ancora Mantovani: "Abbiamo soltanto scacciato i timori iniziali, temevamo di non vedere molto movimento dopo le promozioni di gennaio. Ma c’è anche da dire che l’inizio dei saldi è un evento, ne parlano i media, ne parlano i commercianti sui social, perciò tutti erano informati dell’avvio ritardato e si sono regolati di conseguenza. Accanto a chi ha acquistato i capi in promozione, c’è stato anche chi ha aspettato l’inizio dei saldi per chiedere un particolare capo, visto magari a prezzo pieno. C’è da dire, infine, che quest’anno i negozi sono più assortiti rispetto allo stesso periodo degli altri anni, vuoi perché l’annata è stata difficile e ci sono più rimanenze, vuoi perché nelle settimane precedenti non c’è stato l’assalto".
Altra piccola nota positiva, a beneficiare di una maggiore vivacità dei consumi sono stati tutti i tipi di negozi: "Dalla boutique al low cost, in maniera trasversale, quasi tutti hanno avuto più clienti del solito". Dopo, praticamente, un anno di chiusure a intermittenza e di affari congelati, una boccata d’ossigeno che serve, se non altro, a guardare avanti con un pizzico di fiducia in più.
Che il primo fine settimana di saldi sia andato oltre le aspettative è confermato, numeri alla mano, anche dal direttore di Confesercenti Mario Checcaglini: "I nostri associati del centro storico ci hanno parlato di una bella performance, circa il 30-40% di vendite in più rispetto al weekend prima dei saldi". Insomma, la possibilità di acquistare spendendo – come minimo – il 40% in meno del prezzo pieno esercita ancora un certo fascino sugli aretini.
Tuttavia - continua Checcaglini - per quanto positivo, l’incremento delle vendite non è indicativo di una ripresa: "Stiamo parlando comunque di un volume d’affari inferiore all’anno scorso almeno del 40%, i motivi li sappiamo, principalmente legati al Covid e a tutto quello che ne è conseguito. Sono fattori che hanno ulteriormente buttato giù i consumi in un settore come abbigliamento che viene da anni di performance al ribasso".