FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Salvarono vite dall’orrore nazista Ora sono "Giusti fra le Nazioni" Bista e Stella, la forza oltre la paura

Il riconoscimento dallo Yad Vashem per l’impresa della coppia durante la seconda guerra mondiale. Prima un giovane ebreo si rifugia da loro. Poi un soldato inglese diretto ai lager: si innamora della figlia.

Salvarono vite dall’orrore nazista Ora sono "Giusti fra le Nazioni" Bista e Stella, la forza oltre la paura

di Francesco Tozzi

Una storia di dolore, in cui amore e altruismo riescono a prevalere sugli orrori della guerra. È quella dei coniugi Bista e Stella Nepi, che nel loro casolare di campagna a Montevarchi tra il 1943 e il 1944 diedero rifugio al giovane ebreo fiorentino Enzo Tajar, proteggendolo dalla persecuzione razziale del nazifascismo.

Bista e Stella sono stati riconosciuti dallo Yad Vashem "Giusti fra le Nazioni", l’onorificenza conferita a coloro che durante la seconda guerra mondiale salvarono gli ebrei dalla follia dello sterminio nei campi di concentramento. Un riconoscimento postumo, per mettere in risalto l’estrema umanità della coppia, che in anni di conflitto aprì le porte della propria casa al fuggiasco Enzo.

Ma facciamo un passo indietro. È l’11 settembre 1943. Tre giorni prima il maresciallo Badoglio firmava l’armistizio di Cassibile con gli anglo-americani. Inizia così la ritorsione degli ex alleati tedeschi e Firenze viene occupata. Per sfuggire alla persecuzione antisemita la famiglia Tajar si separa: i genitori con la figlia raggiungono il Casentino, il figlio Franco parte per Malta, mentre Enzo decide di cercare rifugio in una casa colonica. Per otto mesi vaga tra Arezzo e Montevarchi, poi nell’aprile 1944 arriva alla Consuma, dove in un casolare nella zona della Selva abitano Bista, Stella e i figli Dina, Delia e Dino, insieme a nonna Rosa. Qui riceve subito ospitalità e per ricompensare il gesto inizia a lavorare nei campi.

Nel mese di giugno, vicino alla Gruccia, transita un treno merci con prigionieri diretto in Germania. Uno di loro, il soldato inglese Jim Foxall, riesce a fuggire gettandosi dal convoglio. Scappa, ferito, senza meta. Deve mettersi al sicuro.

Così piomba pure lui, per caso, nei terreni dei Nepi e viene accolto senza esitazione dalla famiglia. Enzo e Jim rimangono per molti mesi nascosti nel casolare e tra il soldato inglese e Dina sboccia l’amore. Jim, protestante, per poter sposare Dina si converte al cattolicesimo e i due, finita la guerra, si sposano e vanno a vivere in Inghilterra, mentre Enzo torna a Firenze. Una generosità senza pari, che ha permesso a tutti i protagonisti di immaginare un futuro lasciando la guerra alle spalle.

Alla cerimonia, che si è tenuta martedì nella Sinagoga di Firenze, ha partecipato anche il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, invitata direttamente dalla figlia di Enzo, Jane. "E’ stata una grande emozione assistere alle testimonianze di un gesto di umanità che inizia con l’apertura di una porta, diventata il simbolo di salvezza per Enzo Tajar e Jim Foxall - ha dichiarato il primo cittadino - Un gesto che potrebbe sembrare semplice e scontato come dovrebbe essere salvare delle vite e che invece è un atto di grande coraggio. L’importante riconoscimento della medaglia di Giusti tra le Nazioni rappresenta il forte legame che ha accompagnato queste famiglie per tutti questi anni e che deve essere di esempio per noi e per le future generazioni".