CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Salvato a caccia dal defibrillatore: "Splendido gesto di solidarietà". Ma è ancora grave dopo l’infarto

I compagni di battuta lo hanno rianimato utilizzando l’apparecchio di Campo alla Fiera di Anghiari. Le congratulazioni del sindaco Polcri a chi lo ha soccorso subito. I medici non sciolgono la prognosi.

Salvato a caccia dal defibrillatore: "Splendido gesto di solidarietà". Ma è ancora grave dopo l’infarto

La defibrillazione ha consentito di salvare un cacciatore che ha avuto. un malore durante la battuta al cinghiale

È ancora ricoverato in rianimazione al policlinico Le Scotte di Siena il cacciatore di 70 anni della squadra di battuta al cinghiale, con sede ad Anghiari, che nel primo pomeriggio di sabato è stato colto da arresto cardiaco mentre si trovava nei boschi di Pianettole, località a quattro chilometri di distanza dal centro di Anghiari.

I componenti della squadra erano pronti per la caccia al cinghiale. I sanitari della struttura senese si sono riservati la prognosi: ciò significa, quindi, che le sue condizioni di salute rimangono serie, ma che può essere considerato fuori pericolo. Giunto a Siena con il Pegaso in codice rosso, l’uomo è tenuto sotto costante osservazione per fare in modo che i parametri vitali non pegiorino.

Intanto, il sindaco Alessandro Polcri ha speso parole di elogio per i colleghi del pensionato, che si sono organizzati in maniera tale da salvargli la vita, dividendosi in due gruppi: l’uno ha praticato il massaggio cardiaco, l’altro è corso al Campo alla Fiera per prendere il defibrillatore pubblico dal punto nel quale è stato posizionato. "Un gesto da elogiare – ha detto Polcri – che si sta rivelando provvidenziale per l’esistenza del cacciatore; rivolgo quindi il mio apprezzamento all’intera squadra e ribadisco una volta di più quanto sia importante, se non addirittura provvidenziale come in questo caso, dislocare sul territorio apparecchi come il defibrillatore".

Senza dimenticare un particolare: che va bene avere il Dae, poi però bisogna essere capaci di farlo funzionare. È andata alla grande, quindi, che c’era chi era istruito in tal senso e che ha potuto applicare i cavi nelle giuste posizioni: il defibrillatore ha scaricato e il cuore del settantenne è potuto ripartire, riattivando anche la respirazione.

Sarebbe opportuno, allora, che ogni cittadino fosse in grado di districarsi al meglio qualora si ponesse la necessità. In fondo, l’episodio di Anghiari ha fatto capire che l’emergenza può scattare in qualsiasi momento. È importante capire che l’artefice del salvataggio di Pianettole di Anghiari è stato il defibrillatore. La tempestività è fondamentale: studi dimostrano che le probabilità di successo nella ripresa del ritmo cardiaco normale diminuiscono del 10% ogni minuto che passa senza l’utilizzo del defibrillatore. Ciò significa che dopo soli 5 minuti, le probabilità di sopravvivenza del paziente possono essere ridotte fino al 50%.

Gli amici, che d’ora in poi lo saranno per lui in maniera ancora più forte, stanno facendo la spola con Siena per stargli vicino, con la speranza che il capitolo si chiuda quanto prima nel migliore dei modi e che il compagno di squadra venga definitivamente dichiarato fuori pericolo.

Ora c’è solo da sperare che il cacciatore di 70 anni ce la faccia a salvarsi.