REDAZIONE AREZZO

Salvini telefona a Pacini ma riesce a parlare solo con l'avvocato: "Noi siamo con lui"

Il ministro degli interni posta la solidarietà al gommista, poi prova a chiamarlo. "Oggi non se la sente proprio". Intanto il mondo della politica si divide: pioggia di pareri

Il Ministro dell'interno, Matteo Salvini (LaPresse)

Il Ministro dell'interno, Matteo Salvini (LaPresse)

Arezzo, 28 novembre 2018 - Non si fa attendere la reazione di Matteo Salvini alla tragica vicenda della notte. Lo fa con un post su Facebook agganciato alla notizia del ladro ucciso a Monte San Savino.

"Dopo il DecretoSalvini, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!".

A fine mattinata arriva la telefonata diretta dello stesso Salvini a Pacini. Ma anche lui come tutti non riesce a parlare direttamente con il gommista. L'avvocato Cheli ha spiegato infatti in serata che il ministro ha telefonato in ditta per cercare Fredy Pacini ma quest'ultimo non se l'è sentita di parlarci e quindi la comunicazione è stata direttamente con lo stesso avvocato in rappresentanza di Pacini.

«Nei prossimi giorni ci piacerebbe che Fredy potesse parlare con il ministro Salvini, oggi non se la sente, dobbiamo capire che non è di poco conto quello che è accaduto per una persona i cui problemi finora, a parte l'assedio dei ladri, riguardavano la normale vita di tutti i giorni, il lavoro e le attività personali. Teniamo presente che è morta una persona in questo piazzale. Ribadisco che per il mio assistito la prima cosa è il rispetto per le autorità», conclude l'avvocato.

"Se uno fa il rapinatore sa che fa un mestiere pericoloso". Così Matteo Salvini, parlando con i cronisti dopo la chiacchierata con l'avvocato Cheli. Il commerciante, ha aggiunto, "adesso ha diritto a stare tranquillo". "Aveva subito 38 rapine - ha ricordato Salvini - ed era costretto a dormire nel capannone. Dopo 38 rapine qualsiasi cittadino avrebbe raggiunto lo stesso livello di esasperazione. Alla trentanovesima ha reagito. Se qualcuno di notte entra in una proprietà, c'è il diritto a spaventarsi e a difendersi prima di essere aggrediti".

Non mancano le reazioni anche da parte delle altre forze politiche. Giorgia Meloni tweetta: "Io sto con Fredy: la difesa è sempre legittima", stesso concetto espresso da Roberto Calderoli che esprime totale solidarietà e punta il dito contro uno "Stato assente". 

Anche il sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini scende in campo in difesa di Pacini: "Capisco lo stato d'animo di Fredy Pacini, a cui va totale solidarietà e vicinanza. Esprimo questi sentimenti umani a lui e alla sua famiglia, per una drammatica vicenda in cui è stato messo a dura prova.  

"Non c'e' nulla di cui esaltarsi per la tragedia di Monte San Savino. La telefonata del ministro Salvini doveva essere di scuse perche' lo Stato non e' riuscito a fare giustizia secondo le regole e le leggi. Invece e' un incitamento aberrante alla violenza per favorire i propri disegni politici, che porteranno a piu' armi e piu' morti, anche innocenti. Un'infamia alla quale reagire con sdegno perche' cosi' si porta l'Italia alla rovina". Lo scrive su Facebook il governatore della Toscana Enrico Rossi.

"I fatti di Monte San Savino costringono a prendere atto che quando una persona ricorre a un’arma per difendersi da sola, dopo aver subito 38 furti significa che né la giustizia, né la sicurezza hanno funzionato. E quindi ne usciamo tutti sconfitti: istituzioni e cittadini. Dare una pistola a tutti non penso sia la risposta al giusto bisogno di sicurezza dei cittadini. Il ministro dell’Interno lasci la propaganda e metta in campo soluzioni concrete», dichiara Simona Bonafè, eurodeputata e segretaria del Pd toscano.

Sul fronte opposto Tiziana Nisini, senatrice della Lega: «Un uomo che subisce 38 furti non si sente tutelato dallo Stato. A lui va tutta la nostra solidarietà e la promessa che questo governo non lo lascerà solo. La nostra battaglia a favore della Legittima difesa finalmente sta prendendo corpo. Mi auguro che appena si affronti in parlamento il provvedimento sulla legittima difesa venga approvato in tempi rapidi» conclude la senatrice.

«Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte», afferma il presidente del gruppo Cinque stelle in consiglio regionale Giacomo Giannarelli che racconta anche un aneddoto legato a Pacini: «Lo scorso mese incontrai, per caso, proprio Pacini. Ero a Chiusi per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile: solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia. Un racconto incredibile. Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole».

«La legge sulla legittima difesa, a questo punto, è sempre più urgente, i cittadini sono esasperati dall’esplosione della criminalità in Toscana e in Italia – ha affermato il vice presidente del consiglio regionale della Toscana Marco Stella di Forza Italia – ladri e criminali di ogni tipo devono capire che non si può entrare impunemente nelle case dei cittadini o nelle aziende, e rubare o compiere atti di violenza».