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Samuele Landi scomparso a Dubai, l’avvocato: “Le impronte digitali corrispondono con quelle del cadavere in mare”

L’ex ad di Eutelia, condannato a 8 anni per bancarotta fraudolenta, vittima di un naufragio al largo degli Emirati. Attesa per gli esiti dell’esame del Dna

Samuele Landi sulla chiatta al largo di Dubai durante un video in cui presentava il progetto di isole galleggianti Aisland

Arezzo, 12 febbraio 2024 – Si affievoliscono le speranze di ritrovare in vita Samuele Landi, l’ex ad di Eutelia scomparso da giorno a Dubai. La conferma arriva dall’avvocato Amedeo Di Segni. Il legale ha spiegato che secondo la polizia degli Emirati le impronte digitali del cadavere trovato in mare dopo il naufragio della chiatta corrisponderebbero con quelle dell’imprenditore aretino di 59 anni. Si attendono comunque ancora gli esiti dell’esame del Dna previsto per le prossime ore. 

Landi è rimasto coinvolto in una terribile tempesta al largo di Dubai che ha spezzato in due la sua chiatta. Il sogno dell’imprenditore, condannato in via definitiva a 8 anni per bancarotta fraudolenta di Eutelia, era proprio quello delle città galleggianti sull’acqua.

In un video l’imprenditore racconta di Aisland, la sua ultima avventura, ovvero una città flottante che potrebbe ospitare fino a 5mila persone, con abitazioni, negozi e laboratori tecnologici disposti su venti piattaforme galleggianti in acque internazionali.  "Vogliamo creare un nuovo modo di vivere per le future generazioni – dichiarava nel video Samuele Landi – lontano dalle imposizioni di governi autocrati e attenti soltanto a sfruttare il lavoro degli individui al fine di incassare tasse e balzelli destinati ad ingrassare l’apparato statale, divenuto un pachiderma inutile".

La notizia di Landi scomparso, anticipata da La Nazione, ha creato grande sgomento ad Arezzo. Campione italiano di enduro negli anni Ottanta, nei dieci anni successivi Samuele Landi partecipa cinque volte alla Parigi-Dakar con l’amico Fabrizio Meoni. Appassionato di paracadutismo aveva aperto un centro lanci all’aeroporto di Molin Bianco e sotto la sua guida Eutelia ha sponsorizzato e gestito una squadra che ha sfiorato il sogno dell’A2.

Un impegno anche nel sociale, quello di Landi: all’inizio degli anni 2000, dopo l’incontro con la dottoressa Laura Perna, Landi costruisce un ospedale a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Nasce Kimbondo che in pochi anni, grazie al sostegno finanziario di Landi, diventa una realtà sempre più grande e un punto di riferimento gratuito per la popolazione locale, soprattutto gli orfani, che in Kimbondo trovano un alloggio e dei pasti caldi, una scuola e laboratori professionali.

La storia imprenditoriale di Landi parte da un garage dove nasce Plug-It diventata poi Eutelia Spa, quarto operatore nazionale di telefonia con un fatturato di quasi un miliardo di euro e oltre 2mila dipendenti. Nel 2010 Landi venne raggiunto dal primo mandato d’arresto per la bancarotta fraudolenta dell’azienda aretina (è stato poi condannato in via definitiva a 8 anni). L’imprenditore già si trovava a Dubai doveva aveva avviato un’attività per realizzare telefonini criptati. Negli ultimi mesi viveva nell’isola artificiale al largo delle coste ed era diventato anche console onorario della Liberia a Dubai.