Arezzo, 14 febbraio 2025 – “San Valentino non lo festeggio, è anche una questione di economia domestica”. Lo dice divertito, Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ma in fondo è la verità più semplice e sincera che potesse affermare. Che non sia uno da ’cose tradizionali’ come cena al lume di candela, fiori e cioccolatini c’era quasi da aspettarselo, anche se, ammette, “in passato per anni ho festeggiato il giorno degli innamorati con mia moglie, quando ero in una situazione ’normale’ di coppia, diciamo così”. Poi la relazione è diventata pluriamorosa: da un lato Anna, che ha sposato nel 1974, dall’altra la compagna Patricia, con cui ha una storia da 36 anni. Due donne che, nonostante le difficoltà e la sofferenza iniziale, hanno trovato la forza di andare oltre alle convenzioni, in nome dell’amore e dell’affetto che le lega all’artista.
Enzo oggi è San Valentino: come lo festeggia nel suo ménage a trois?
“Semplice, non si festeggia. O meglio, l’ho festeggiato per tanti anni con mia moglie Anna, con cui sono sposato da oltre 50 anni, quando eravamo solo noi due. Poi, quando la famiglia si è allargata, con Patricia che è al mio fianco da 36 anni, le miei figlie e così, è un po’ passata in sordina per una questione anche di economia. Non è che posso prenotare tavolate o migliaia di fiori ogni volta”.
Quindi non lo avete mai celebrato in questi decenni?
“Sì a volte è capitato che lo festeggiassimo noi tre, io Anna e Patricia”.
E stasera cosa farà?
“Sarò a casa a Ponticino con mia moglie a tenere Gemma, che ha un mese e 4 giorni, così mia
figlia potrà prendersi una serata libera per andare a cena col compagno. “Armati“ di biberon di latte facciamo i nonni per una sera, sperando che la bimba stia tranquilla. Patricia sarà a casa sua a Calenzano, perché io vivo tra tre case, a Ponticino, a Calenzano e a Roma. Con lei in serata faremo una una videochiamata insieme, perché è affezionata alla bimba e si sente un po’ nonna”.
Che rapporto ha Pupo con le donne? Quelle che ha al suo fianco e quelle cantate nelle sue canzoni.
“Le mie donne hanno un ruolo fondamentale nella mia vita. Diciamo che io ho imparato a conoscerle quando il rapporto uomo donna era diverso, lontano dal politicamente corretto di oggi che sicuramente ha fatto evolvere in positivo le situazioni. Ma dal mio punto di vista mi sono dovuto abituare a questi nuovi tipi di relazioni e di rapporti. Diciamo che non ho scritto “Bella stronza“ come il mio amico Marco Masini - ride - ma non mi sono dovuto pentire perché ho sempre scritto canzoni poco criticabili”.
È riuscito a costruire una relazione pluri amorosa solida e affiatata. Come?
“Ho sposato mia moglie 50 anni fa e poi ho avuto le mie avventure, erano altri tempi e io avevo rapporti un po’ più da maschilista. Però era il mio appeal, non sono un uomo considerato bello ma avevo qualcosa che mi rendeva un punto di riferimento. Per Anna, per Patricia, sono un uomo che ha rappresentato l’affidabiltà, anche se a guardarci ora sembra un iperbole. Eppure ho una famiglia allargata ma solidissima e loro due, insieme, sono la declinazione più autentica dell’amore”
Cosa augura oggi, agli innamorati?
“Non vi vergognate di amare e di dire ’Ti amo’. Spesso si pensa che sia esagerato, ma dire ’Ti amo’ non significa essere per forza impegnati o eternamente vincolati. Ditelo con più leggerezza, fa bene”.