LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Sanità, la grande marcia dei cantieri. Partono 17 interventi da 50 milioni. Prelievi al Baldaccio dal 26 agosto. Il Cup resterà aperto in ospedale

D’Urso: "Un’operazione senza precedenti". In autunno pronto il primo nuovo blocco chirurgico. Via Guadagnoli riapre a fine 2025. Dal giudice la richiesta alla Provincia di riavere la palazzina Itis.

Sanità, la grande marcia dei cantieri. Partono 17 interventi da 50 milioni. Prelievi al Baldaccio dal 26 agosto. Il Cup resterà aperto in ospedale

D’Urso: "Un’operazione senza precedenti". In autunno pronto il primo nuovo blocco chirurgico. Via Guadagnoli riapre a fine 2025. Dal giudice la richiesta alla Provincia di riavere la palazzina Itis.

Direttore Antonio D’Urso, il nuovo servizio di guardia medica per casi non urgenti, servirà ad alleggerire la morsa degli accessi sul Pronto soccorso?

"Servirà anche a centrare questo obiettivo. Il 116117 servirà a unificare e canalizzare tutte le richieste per attività non urgenti, in un unico numero di intervento. Attualmente ad Arezzo abbiamo un numero, Siena o Grosseto ne hanno altro. I cittadini che manifestano un bisogno di salute senza il carattere dell’urgenza, possono contattare il nuovo numero ed avere indicazioni evitando così di recarsi al Pronto soccorso".

Opere Pnrr. Palazzina volano, quali i tempi di fine lavori e quale il suo utilizzo?

"La palazzina volano è finanziata con fondi Pnc (piano nazionale complementare). L’area è già stata consegnata e i lavori termineranno a marzo 2026. La sua destinazione? Abbiamo previsto lì alcuni reparti di degenza, quali lo vedremo insieme ai professionisti del San Donato, anche perché le situazioni mutano e c’è bisogno di risposte adeguate".

A che punto è il blocco chirurgico?

"Il primo lotto delle sale operatorie dovrebbe terminare tra settembre e ottobre. Stiamo attendendo l’arrivo dei tavoli operatori e l’allestimento strumentale". Nella fase dei lavori parte dell’attività delle sale operatorie resterà al San Donato o verrà redistribuita all’esterno?

"Il primo lotto dei lavori è in dirittura di arrivo e non ce n’è stato bisogno. Pe il momento siamo riusciti a mantenere l’attività chirurgica dentro i confini del pubblico".

Palazzina Itis: a che punto è la trattativa con la Provincia per rientrarne in possesso?

"Abbiamo fatto la richiesta giudiziale di rilascio alla Provincia e siamo in attesa che il magistrato prenda in esame la questione. L’intervento di mediazione, a quanto mi risulta, non ha dato esito. Iniziamo un percorso ma non c’è alcuna contrapposizione con il presidente Polcri che, come me, ha ereditato il caso da precedenti amministrazioni. Noi stiamo pagando un affitto nella sede in cui svolgiamo le attività per i cittadini, ma abbiamo i nostri immobili e intendiamo rientrarne in possesso".

E la destinazione?

"Sarà localizzato lì il dipartimento di prevenzione che adesso è in un’altra sede dove paghiamo un canone".

Centro prelievi Baldaccio: quando apre?

"Aprirà aprirà ufficialmente al pubblico il 26 agosto. Va poi considerato che al Baldaccio nasce la seconda Casa di comunità della città per un investimento di un milione e settecentomila euro; qui i lavori inizieranno a settembre. Tutti i cantieri Pnrr partiranno a settembre-ottobre 2024. Si tratta di 17 interventi che interessano la provincia aretina per un totale di 50 milioni di investimenti. La chiusura è prevista a dicembre 2025, ad eccezione degli interventi sugli ospedali di Arezzo e Bibbiena. Alcuni interventi sono già conclusi, altri cantieri già consegnati, altri progetti sono validati e altri in fase di validazione".

Come cambierà la sanità aretina?

Dal punto di vista degli investimenti si tratta di un’azione di ammodernamento importante. Per avere un’idea del valore, basti pensare che la provincia di Arezzo aveva una capacità di investimento pari a 5 milioni all’anno per il 2024-25 e 26; ora passiamo da 15 milioni in questi tre anni a 50. È un investimento strategico anche dal punto dell’innovazione strutturale, la messa in sicurezza antisismica e anti-incendio. Dal punto di vista tecnologico, consente passi avanti fondamentali nelle risposte ai bisogni di salute dei cittadini: le due gamma-camere per la medicina nucleare, i due acceleratori lineari della radioterapia, le sale operatorie, dimostrano la potenza dell’intervento complessivo sul piano strutturale, tecnologico e impiantistico. Poi c’è tutta la ricaduta organizzativa dell’assistenza sanitaria".

Quali i vantaggi per i cittadini?

Immobili più sicuri, tecnologie più potenti e performanti, più adeguate e una sanità territoriale più vicina ai bisogni delle persone".

Case di comunità: oltre all’edificio moderno vanno riempite di servizi. In che modo?

"La realizzazione di queste strutture è importante, si pensi all’ospedale di comunità di via Laschi i cui lavori inizieranno a settembre 2024: ospita venti posti letto. Sono strutture importanti perché costituiscono la premessa: è chiaro che sarà necessario aumentare il personale dedicato, soprattutto infermieri e Oss, tecnici di laboratorio, radiologia. E questa richiesta la Regione l’ha già fatta al governo nazionale. I contenitori sono importanti, noi contiamo di metterci i professionisti a lavorare".

Se il Centro prelievi sarà al Baldaccio, al San Donato resteranno altri punti?

"La programmazione originaria era centralizzare sul Baldaccio tutte le attività di prelievo territoriale. Non è escluso che alla fine del progetto di ristrutturazione del San Donato si possa considerare l’opportunità di inserirne un altro, ma a tutt’oggi la previsione organizzativa fatta dal direttore dell’ospedale è quella di centralizzare le attività di prelievo sul Baldaccio".

In che tempi il distretto tornerà in via Guadagnoli?

"I lavori inizieranno a ottobre 2024 e dovrebbero terminare a dicembre 2025: si tratta della ristrutturazione di un edificio a due piani".

Al San Donato resterà aperto un Cup in presenza?

"Allo stato attuale sì. Sempre più è estesa la prenotazione tramite Cup virtuale e sistemi digitali e l’importante lavoro assicurato dalle farmacie, ma in questo momento resterà un Cup in presenza all’ospedale di Arezzo. L’obiettivo è risolvere i disagi, non aumentarli".