
Sant’Andrea va di corsa A piedi fino a Cortona per il fioretto legato alla lancia di Signorelli
di Sonia Fardelli
Dopo i festeggiamenti di sabato notte ed i preparativi per la cena della vittoria, Sant’Andrea pensa anche ad un po’ di sano sacrificio e fatica. Il rettore Maurizio Carboni, il capitano Andrea Gavagni, l’allenatore Martino Gianni e i giostratori Saverio Montini e Tommaso Marmorini andranno a piedi da Arezzo a Cortona per rendere omaggio a Luca Signorelli, il grande artista a cui è stata dedicata la lancia d’oro.
"Sarà una bella scarpinata - ammette il capitano Gavagni - ma ci mettiamo in cammino volentieri. È un fioretto che abbiamo fatto e che dobbiamo onorare. Il giorno della simulata prima di partire per piazza Grande ci siamo detti: se si vince la Giostra andiamo a piedi a Cortona. E così faremo. Dobbiamo solo decidere il giorno".
Un fioretto che vede come protagonista lo staff tecnico delle scuderie di Porta Sant’Andrea, dopo i tanti sacrifici che ha fatto negli anni passati Lorenzo Alberti, generoso quartierista e podista di Porta Santo Spirito. E lui, grazie anche alle tante imprese di Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci, di chilometri di corsa ne ha fatti davvero tanti. Adesso tocca allo scaramantico capitano di Porta Sant’Andrea. "Quando c’è la Giostra sono molto superstizioso - ammette Andrea Gavagni - come regola generale non parlo mai di vittoria, prima della fine della Giostra. Anche sabato quando sono venuti da me per festeggiare, li ha mandati via. Volevo prima sentire l’annuncio ufficiale dell’araldo. E poi ci sono tutta un’altra serie di gesti e cose che devo comunque fare la sera della cena propiziatoria. Vado in piazza Grande, salgo sulle tribune e mi metto a sedere in un posto preciso e con un numero ben definito. Mi fumo sempre due sigarette e faccio tutta una serie di piccoli gesti e pensieri scaramantici. Lo faccio fin da quando ero un semplice figurante. E anche da capitano non ci ho rinunciato. Questa volta ha portato bene e possiamo goderci questa vittoria e fare una bella festa".
Senza tuttavia esagerare o riposarsi per troppo tempo sugli allori, ammonisce capitan Gavagni, che seppur giovanissimo, richiama subito tutti al dovere.
"È giusto festeggiare - dice - ma non esageriamo. E non pensiamo di essere arrivati chissà dove. Santo Spirito a settembre sarà ancora più forte. Gianmaria Scortecci ed Elia Cicerchia si alleneranno tanto per riscattarsi. E comunque sono anche così fortissimi, è stata solo una questione di millimetri. Per questo noi dobbiamo rimetterci subito all’opera e lavorare duro come abbiamo fatto per tutto l’inverno".
Qualche cena di mezzo ci sta. Sabato prossimo in piazza San Giusto ci sarà il cenino della vittoria con menù interamente a base di nana.