MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Sara da tre mesi vive all’ex River: "Sono invalida, datemi una casa"

Il racconto di chi occupa le stanze dell’albergo per necessità e chiede a gran voce di essere aiutata

Sara da tre mesi vive all’ex River: "Sono invalida, datemi una casa"

Sara Margheriti con il suo cane India vive nell’ex hotel River

"L’aspetto che fa più male è leggere i commenti di chi sulla vicenda dell’ex Hotel River continua a fare di ogni erba un fascio. In particolare chi pensa che qui ci siano solo persone abituate a rubare. E invece chi ci abita ha la sua storia, quasi sempre complicata". A parlare è Sara Margheriti, 49 anni, che da tre mesi vive in quello stabile del quartiere Oltrarno a San Giovanni balzato al centro delle cronache nelle ultime settimane e sul quale pende un’ordinanza sindacale di sgombero per gravi carenze igienico sanitarie e di sicurezza pubblica. Alle spalle un pregresso personale difficile sotto molteplici aspetti che hanno lasciato ferite dure da rimarginare e problemi di salute "con tanto di invalidità civile certificata al 56 per cento", precisa. "Prima di arrivare al River ho provato a concorrere per una casa popolare, senza successo. Sono stata per oltre 4 anni e mezzo a casa di amici, ma non poteva essere una soluzione definitiva. E quindi eccomi in un edificio che adesso dovrà essere sgomberato". Si percepisce a pelle la preoccupazione per un futuro ora più che mai incerto di una mamma, e giovanissima nonna, che aggiunge però di non poter più contare su una rete familiare di supporto. "Nessuno può darmi una mano per un passato complicato di relazioni e dal punto di vista economico per ora vado avanti con le risorse del reddito di cittadinanza. Mi basterebbe, e chiedo al Comune di aiutarmi, trovare anche una sola stanza per una sistemazione dignitosa dove mettere le mie cose e ricominciare insieme a India, il mio rottweiler che mi riempie di affetto". Una presenza preziosa per la donna, ma che al tempo stesso per chi ricerca un alloggio può diventare un ostacolo non di poco conto. "E’ lei la mia famiglia – prosegue Margheriti – e non potrei mai abbandonarla". L’appello all’amministrazione comunale è a farsi carico della sua situazione al più presto. "Mi sono già confrontata con gli assistenti sociali del municipio sangiovannese e spero in una conclusione positiva". Un dialogo che gli uffici del Sociale hanno instaurato con tutti gli occupanti del complesso ricettivo sangiovannesi, dei centri limitrofi e provenienti da città di altre zone d’Italia, perché l’obiettivo è analizzare con attenzione e la dovuta sensibilità caso per caso le vicende personali di ognuno degli ospiti in modo da accompagnarli nel percorso verso sistemazioni alternative prima dell’attuazione delle prescrizioni di legge. Un’operazione sinergica che avviene in stretta collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni di provenienza di quanti alloggiano pro tempore dell’ex albergo di via Lungarno 7 Fratelli Cervi.