LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Sarà una cattedrale nel deserto". Regione: senza noi non passerà. Ghinelli: "Licenzi tutti i tecnici"

Raffica di no al Governo, esulta solo il sindaco di Cortona: "Pronti a facilitare la costruzione". Ceccarelli: "Un altro ponte sullo Stretto". L’assessore Baccelli: "Spreco di denaro pubblico".

"Sarà una cattedrale nel deserto". Regione: senza noi non passerà. Ghinelli: "Licenzi tutti i tecnici"

L’annuncio del Mit sulla scelta della stazione dell’alta velocità a Creti riapre il dibattito e scatena le proteste

"Un’opera come la stazione dell’alta velocità non può essere realizzata in Toscana senza l’accordo con la Regione e noi siamo contrari a questa cattedrale nel deserto". Il no secco arriva da Firenze e l’assessore regionale ai trasporti, Stefano Baccelli che non si è perso una riunione del tavolo tecnico romano su Medioetruria, non usa giri di parole. Dice che l’annuncio del Mit è piovuto dal cielo, cioè senza alcuna comunicazione formale alla Regione e poi incardina il ragionamento in un percorso a ostacoli. Paletti toscani agli annunci romani che nell’incrocio delle reazioni tra Firenze e Arezzo vengono lette in chiave elettorale (vedi elezioni regionali in Umbria).

Paletti piantati con forza anche dal sindaco Alessandro Ghinelli che tuona: "Creti è una scelta irrazionale" E declina i tanti perchè: "Mancanza di intramodalità ferro-ferro, mancanza di infrastrutture stradali appena decenti di collegamento, penalizzazione inaccettabile del traffico passeggeri dell’intera provincia di Arezzo e dell’alta Val Tiberina, specialmente verso Nord, dubbi sulla fattibilità dal punto di vista della compatibilità ambientale. Tutto ciò fa ritenere che la scelta fatta dal ministero sia più un assist politico all’Umbria che sta per andare al voto, che una reale scelta basata sui numeri e su considerazioni tecniche di qualche pregio". Poi osserva: "Se il ministro, come egli afferma, ha demandato la scelta ad un tavolo tecnico, bene allora se questi sono i tecnici del ministero, Dio ce ne scampi e liberi. Consiglio all’amico ministro Salvini di licenziarli in tronco, e se vuole di mandarli da me a ripetizione di “tecnica ed encomia dei trasporti”. Forse qualcosa riescono ancora ad imparare".

Da Firenze l’assessore Baccelli tiene il punto e rilancia la posizione della Regione, più volte ribadita al tavolo romano con i tecnici del ministero e i gestori della rete ferroviaria.

"Ricordo che dalle analisi, non mie, ma dello stesso gruppo tecnico del ministero, a un certo punto nella valutazione di costi-benefici, era emerso che costava meno e portava più benefici, implementare la stazione di Arezzo. E noi eravamo disponibili anche alla localizzazione a Rigutino, in posizione più baricentrica rispetto all’Umbria. Rigutino che - è bene richiamarlo alla memoria - fino a qualche tempo fa era inserito nel piano della mobilità della Regione Umbria. Trovo che il ministro abbia assunto un ruolo più politico che amministrativo, fermo restando che senza accordo con la Regione Toscana a Creti non ci sarà alcuna stazione dell’alta velocità".

Baccelli non nasconde l’impressione che l’annuncio del Mit sia "foriero di spreco denaro pubblico, perchè destinare risorse per lo studio di fattibilità nella consapevolezza che senza accordo con la Toscana l’opera non si farà, mi sembra senza senso". Sulla stessa lunghezza d’onda il commento, caustico, del capogruppo Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli che si è a lungo battuto per l’ipotesi Medioetruria a Rigutino. "Salvini ha una predisposizione per le scelte sbagliate, vedi il ponte sullo Stretto, e adesso Medioetruria in un luogo che ha diverse controindicazioni e la più clamorosa è che non consente lo scambio ferro-ferro. Non solo ma si privilegia una soluzione che ha un bacino di convenienza inferiore a quello che invece avrebbe Rigutino". Per Ceccarelli si tratta di un annuncio che "assomiglia molto a una iniziativa elettorale visto il voto in Umbria a breve. E tuttavia anche l’Umbria da questa soluzione ne uscirebbe penalizzata vedi l’alta Valtiberina umbra".

Poi il monito al centrodestra aretino: "Tra qualche tempo si voterà nella città che da questa soluzione verrebbe totalmente penalizzata con alcune delle sue vallate. E se il centrodestra non si unirà per contrastare questa operazione, ne sarà complice e dovrà risponderne insieme a Salvini. E il ministro forse non ha considerato che senza l’ok della Toscana l’opera non si farà".

Unica voce in controtendenza si leva da Cortona con il sindaco Luciano Meoni che esulta: "Siamo soddisfatti che il ministro Salvini abbia voluto dare impulso alla stazione e che il tavolo tecnico abbia scelto il nostro territorio come migliore ubicazione. Ora ci mettiamo a disposizione di ministero, Ferrovie ed enti competenti per fare la nostra parte e rendere veloce l’avvio della progettazione e della realizzazione".