
Giovanni Sassolini Busatti è stato anche presidente dell’Ente Mostra Mercato
Per lungo tempo al timone dell’azienda più conosciuta di Anghiari, anche perché a sua volta nota in tutto il mondo, adesso ha lasciato le consegne al figlio Livio ed è presidente onorario della Busatti, che da 183 anni (è stata fondata nel 1842) produce tessuti di inconfondibile qualità con i telai a navetta. Ma Giovanni Sassolini Busatti è stato anche presidente dell’Ente Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana e nella cronologia si inserisce fra due sindaci. Riavvolgendo il nastro, la presidenza ha visto avvicendarsi Francesco Testerini, Piero Calli, Ivo Polendoni, Domenico Gambacci, poi l’ex primo cittadino Riccardo La Ferla nella veste di commissario e, dal febbraio 2017 fino alla conclusione dell’edizione 2022, c’è stato appunto Giovanni Sassolini Busatti, che gli anghiaresi chiamano affettuosamente il "Nanni". Dal 2023, infine, c’è il sindaco Alessandro Polcri alla guida di un gruppo di lavoro e con la novità del direttore artistico nella figura di Paola De Blasi. "Sono stato presidente anche nel periodo del Covid-19 – ricorda Sassolini Busatti – che ci ha costretto a cambiare le date e a spezzare la mostra in due tranche, ma alla fine abbiamo resistito anche alla pandemia: l’interruzione non vi è stata, come è successo alla stragrande maggioranza degli eventi e abbiamo rispettato tutti i protocolli del caso, a cominciare dai distanziamenti. Quando l’avventura partì nel 1976, la Busatti era fra gli espositori e personalmente mi ritengo anche un cliente della mostra, perché ogni volta acquisto qualcosa".
Non dimenticando un particolare importante: la Busatti è una delle poche "sempre presenti" alla rassegna. "Già, è vero: non è che non lo sapessi, ma mi pare persino scontato il fatto di doverci essere. Abbiamo il nostro spazio fisso e in qualche edizione abbiamo esposto anche in due distinti luoghi". Qual è il fascino che esercita la mostra mercato di Anghiari? "A rotazione, vi sono sempre eccellenze di settore; che siano sedie o salumi, tanto per citare due esempi, c’è puntualmente un qualcosa di formidabile, come del resto abbiamo noi di Anghiari. Penso soltanto a un artigiano del calibro di Santi Del Sere o "Mastro Santi", come oramai è diventato grazie proprio alle sue grandi capacità professionali". Quanto incide la bellezza del borgo medievale di Anghiari nel successo della mostra mercato? "Direi che la complementarietà sia data proprio dalla location: il centro storico di Anghiari aiuta molto e allo stesso tempo non ti distrae dal bello, quindi succede che ammiri in alto una terracotta robbiana, poi abbassi la testa e ti imbatti in un ceramista". Avrebbe immaginato, quasi mezzo secolo fa, che la mostra mercato sarebbe arrivata al 50esimo in perfetto stato di salute? "Sinceramente, ero pessimista, ma solo perché ipotizzare il raggiungimento di un simile traguardo non è facile. Tante iniziative, anche lodevoli, hanno avuto una vita più breve e parlo in generale; qui invece vi è una continuità incredibile, dovuta in primis alla fedeltà dei nostri artigiani che lavorano il legno e poi anche all’attaccamento degli anghiaresi, che hanno dimostrato di volere e di credere in questo appuntamento".